La coltivazione del tabacco Kentucky per il sigaro Toscano
Nome americano con cuore italiano, il tabacco Kentucky è la sola varietà di tabacco che dà vita al sigaro Toscano. La sua coltivazione è a tutti gli effetti una coltura di nicchia, circa l’1% della produzione mondiale di tabacco: in Italia rappresenta un’eccellenza del settore agricolo.
Vede coinvolti circa 300 coltivatori che fanno della penisola il primo paese europeo produttore di tabacco per sigari. Spesso piccole aziende familiari con meno di un ettaro; in totale si tratta di quasi 1400 ettari per 2.500 tonnellate lavorate ogni anno dall’attività pre-manifatturiera.
Sono agricoltori concentrati in poche province: Arezzo e Siena in Toscana, Benevento e Avellino in Campania, Frosinone nel Lazio, Perugia in Umbria, Verona nel Veneto. Una forte concentrazione che nel tempo ha significato per queste zone un impatto economico ed occupazionale di estrema importanza, anche in virtù del valore sull’indotto collegato alla fase agricola: mezzi tecnici, macchinari per la raccolta, beni intermedi e servizi (tecnici, finanziari, ecc.).
Il Kentucky è una coltura molto difficile, specialmente per tre motivi: gli alti costi collegati a tutte le fasi del processo produttivo; l’ingente richiesta di manodopera qualificata, la forte specializzazione del tabacchicoltore nella fase di cura.
Ma quello che più contraddistingue la coltivazione e la lavorazione di questo tabacco è la sua non replicabilità. Parliamo di un patrimonio di conoscenza impossibile da replicare in altri contesti diversi da quello dove tale capitale si è formato nel corso di almeno due secoli. Una non replicabilità che rende indissolubile il legame del prodotto finito, il sigaro Toscano, con il sistema locale di coltivazione del Kentucky italiano.
Rispetto ad altre tipologie di tabacchi, la cui coltura prevede molti fasi meccanizzate, la coltivazione del tabacco Kentucky ha un peso altissimo di mano d’opera: per un ettaro di coltivazione occorrono circa 700 ore lavorative; il costo del lavoro, come mano d’opera, supera la metà del prodotto finito, come carico di lavoro per ettaro, è il più alto tra tutti i tipi di coltivazioni agricole.
A parte le lavorazioni del terreno ed i trasporti, tutte le altre operazioni vengono svolte a mano, in particolare cimatura, raccolta, cura e cernita. La manodopera per la raccolta e cernita è prevalentemente femminile: le donne sanno meglio riconoscere le foglie mature durante la raccolta e suddividere le stesse per livello di qualità nelle operazioni di cernita.
Nel prossimo articolo approfondiremo i passaggi che conducono alla realizzazione del Sigaro Toscano. Per adesso li sintetizziamo:
I PASSAGGI NELLE COLTIVAZIONI
Settembre-ottobre-novembre _ La preparazione del terreno e la concimazione
Febbraio – marzo _ La semina con il metodo “Float system”, la messa in acqua del seme
MST consegna il seme nudo alle associazioni tabacchicole che provvedono alla confettatura, successivamente i semi vengono deposti in alveoli su dei plateau di polistirolo espanso per la produzione di piantine con la zolletta. Questi plateau galleggiano in vasche di acqua trattata con fertilizzanti e fungicidi, il float system.
Maggio _ Il trapianto, la messa in terra delle piantine
Giugno _ Lo sviluppo della pianta
Luglio _ La cimatura. Vengono lasciate sulla pianta 14-16 foglie. Viene asportato l’apice vegetativo in modo da annullare la funzione riproduttiva della pianta. Ciò comporta lo sviluppo maggiore delle foglie in termini di superficie, il loro miglior grado di maturazione ed elasticità.
Agosto – settembre _ La raccolta. Dopo 20-25 giorni dalla cimatura comincia la raccolta delle foglie del tabacco Kentucky. La foglia è pronta quando ha un colore giallo-verde, il suo tessuto diventa “bolloso”, è sono integra, elastica e perfetta. La raccolta avviene in due fasi:
Settembre – ottobre _ La cura a fuoco.
Novembre – febbraio _ La cernita.
Info: www.toscanoitalia.it