Bolla Rosa, Lacrima brut delle Marche che conquista il mondo
L’immagine di Barack Obama e Vladimir Putin che brindano durante un pranzo ufficiale dell’Onu dello scorso anno con un calice di bollicine rosate, ha fatto il giro del mondo: quelle bollicine erano italiane, precisamente marchigiane, provenienti dalla cantina di Luigi Giusti di Montignano di Senigallia (Ancona).
Si tratta del Bolla Rosa, suadente versione spumantizzata in rosato di Lacrima di Morro d’Alba in purezza, favoloso vitigno autoctono delle Marche di cui Giusti è appassionato custode.
Questa “versione brut per tirare su l’atmosfera” nasce in un vigneto vocato, “dedicato appositamente alla produzione dei nostri vini rosati”.
Il sistema di spumantizzazione usato è il metodo Martinotti, con una presa di spuma che dura quattro mesi.
Quando arriva nel bicchiere, pur in un trionfo di freschezza floreale, non perde il potente ricordo aromatico delle uve di Lacrima, rendendo piena e ricca l’esperienza di berlo.
Bolla Rosa fa parte del progetto Bollicine da Uve Italiane, iniziativa culturale di rara importanza messa in atto da Proposta Vini. Il distributore Trentino si è preso carico di un’azione di educazione collettiva e divulgazione culturale che avrebbe dovuto svolgere un ente pubblico e magari lo Stato in prima persona, come la valorizzazione del patrimonio vinicolo autoctono anche nell’ambito delle bollicine.
Un’operazione che dimostra il primato mondiale dell’Italia anche nei vini spumantizzati, dando una severa lezione agli incolti fanatici che sostengono una banalità in gran parte omologata come lo champagne.
Info: lacrimagiusti.it