“Arte e Vino”: le etichette d’artista dei vini italiani
“Sono piccole collezioni perché tutto sommato sono dei piccoli modesti pezzetti di carta, ma allo stesso tempo grandi, perché raffigurano celebri capolavori d’arte, che sempre più spesso abbelliscono le bottiglie di vino sulle nostre tavole”: la definizione è dell’Associazione Italiana Collezionisti Etichette Vini, dalla quale spiegano come anche in Italia siano “ormai numerose le Aziende Vinicole che utilizzano tali soggetti per le proprie etichette. Alcune hanno scelto proprio opere di artisti della Regione, come per esempio le Cantine Sociale di Lavis (Trento), di Menfi (Agrigento) e l’Azienda Agricola Lorenzon di Ponte Piave (Treviso), che usano rispettivamente dipinti di Segantini, Guttuso e Longhi”.
E ancora, “altre Cantine come per esempio la Pojer e Sandri di Faedo (Trento), utilizzano opere di artisti (nella fattispecie Durer) che hanno in qualche modo legato il proprio nome al luogo. La Tenuta di Sant’Anna di Annone Veneto (Venezia) utilizza invece opere di più artisti, come il Botticelli ma anche Velasquez, Gauguin, Bruegel”.
Fenomeno vasto e affascinante, dunque, come ampiamente documentato e analizzato dal volume Arte e vino. L’etichetta d’autore come immagine del gusto, firmato da Chiara Vigo per Cicero nel 2007.
L’autrice, a sua volta vignaiola sull’Etna (Fattorie Romeo del Castello) e studiosa d’arte (laurea a Bologna e dottorato a Venezia), è anche collezionista di etichette d’artista: per adesso sono custodite nelle sede rurale della sua azienda, ma vorrebbe presto esporle nel Museo della Vite, del Vino e dell’Etichetta che sta progettando.
L’abbiamo raggiunta nella tenuta di famiglia in territorio di Randazzo (Catania) per farci illustrare il suo studio sulle etichette d’artista dei vini italiani. In grande risalto il fenomeno degli artisti-vignaioli.