Proposta Vini: nuovo catalogo, antico sapere
Con la presentazione del nuovo catalogo, Proposta Vini si conferma la realtà distributiva più originale e di maggiore pregio culturale del mondo del vino italiano.
A questi primati già noti ne va aggiunto un altro: l’elevato valore umano dei produttori che distribuisce.
Prendere parte in gennaio alla presentazione del catalogo 2014 in quel di Bussolengo (Verona), ci ha consentito di fare una full immersion tra i valori di decine di vignaioli che hanno deciso di affidare il frutto delle proprie fatiche alla distribuzione di Proposta Vini. E’ saltato subito all’occhio il ben raro connubio tra estrema competenza e pregi caratteriali di tutti i produttori: non uno che non svolga ogni giorno il proprio lavoro con la consapevolezza di avere un ruolo etico e culturale nel Paese, senza perdere di vista l’empatia con gli interlocutori.
Dal punto di vista della proposta, subito una conferma dell’azienda di Pergine Valsugana (Trento): puntare ancora (e di più) sul progetto Vini dell’Angelo, grazie al quale “sono state recuperate tutte le varietà d’uva presenti in Trentino (in maniera non estemporanea) fino alla Grande Guerra”, curandone “il reimpianto, la coltivazione, la vinificazione e la commercializzazione”.
Gianpaolo Girardi ce ne ha parlato così…
Per farci un’idea delle proposte di quest’anno, abbiamo chiesto di suggerirci un percorso a Italo Maffei che si occupa della ricerca e selezione dei vini per conto dell’azienda trentina.
Siamo partiti dal Custoza SP, Selezione Personale di Silvio Piona. Appena stappata la bottiglia, ti senti proiettato olfattivamente dentro una fruttaia, mentre un ossimorica dolce sapidità ti ghermisce la lingua, portandosi dietro un’importante nota minerale per tutto il palato.
La Malvasia dei Colli Piacentini Donna Luigia di Torre Fornello conferma ed esalta l’aromaticità del vitigno, ma controllandone le derive di dolcezza per renderlo equilibratamente godibile.
Il Roero Malin di Baracco de Baracho è asciutto e perentorio, fin dall’importanza con cui si presenta al naso con toni che sfiorano il balsamico, mentre al gusto si annuncia con buona pronuncia tanninica, per poi accomodare un retrogusto di gelsi.
La Falanghina dei Campi Flegrei Cruna de Lago, con quella sua originale sintesi di fiori e frutta, ha personalità organolettica da vendere: al piacere della degustazione unisce l’importanza della sua storia antica, fondata ancora sul piede franco.
CRG del progetto Memorie di Vite di Quartomoro, da uve Carignano, è un miracolo: tutta la potenza terrosa dell’isola di Sardegna si concentra in frutto maturo da masticare più che da bere. Avverti la sua importanza a ogni sorso, portandoti a chiudere gli occhi mentre godi di ogni suo sorso. Più che un vino da meditazione, un vino su cui meditare, per comprendere quale ricchezza possa esprimere il vino quando ha solide storie antiche alle spalle.
Infine, una grande scommessa: il sidro di Maley, bevanda fieramente sottratta a un destino negletto, per essere proiettata nell’empireo dei grandi piaceri liquidi della nostra tavola. Trattato con il metodo classico, il succo fermentato di mela comprime la dolcezza del frutto, concentrandosi sui profumi: una bella sfida, provarlo a tutto pasto, con lo stesso criterio di una bollicina, a dir poco sorprendente.
Nei nostri giri tra i banchi della presentazione di proposta Vini, ci ha poi commossi il Luigino, splendido Lacrima di Morro d’Alba prodotto da Giusti: per la storia familiare da cui è scaturito, come per il vortice di gusto con cui si impadronisce dei tuoi sensi.
Gianpaolo Girardi invece ci ha voluto segnalare la sua nuova scommessa, il Pinot Nero del Trentino, il quale non ha nulla da invidiare al cugino più noto dell’Alto Adige, come ci spiega lui stesso.
Info: www.propostavini.com