La cripta di Santa Reparata: storia del primo duomo scomparso di Firenze
Percorrere i pochi scalini interni alla Cattedrale di Santa Maria del Fiore che conducono agli scavi della Cripta di Santa Reparata ti dà la sensazione di un’autentica discesa nella viscere di un Sentimento arcaico.
Un ipogeo della memoria avviluppato da una penombra che ne amplifica il grande fascino, come se le morbide luci soffuse volessero testimoniare rispetto verso ciò che rappresenta questa vestigia dell’afflato verso il sacro dell’antico popolo fiorentino.
La chiesa di Santa Reparata infatti era la cattedrale di Firenze, prima che su di essa venisse eretta Santa Maria del Fiore. E’ il 1294 quando il comune di Firenze decide di costruire la nuova Cattedrale.
La storia precedente narra invece di un’area di culto che risale ai primordi della diffusione organizzata della fede cristiana, un asse sacro che aveva tra i suoi perni originari proprio la chiesa di Santa Reparata, la cui origine è paleocristiana.
Su questo terreno si intreccia un ordito di leggende, vicende belliche, testimonianze di culto. Infatti “il tempo della costruzione di Santa Reparata è questione incerta e discussa”, avverte il sito della Diocesi di Firenze: l’opinione che oggi gode maggior credito presso gli studiosi, fa risalire la chiesa ai primi decenni del V secolo, cioè al tempo di S. Zanobi o poco dopo, ma c’è anche chi, con buoni argomenti, parla di un’epoca posteriore di un secolo” (www.webdiocesi.chiesacattolica.it).
Certo invece è il grande impatto emotivo del percorso sotterraneo, allestito in seguito agli scavi che quarant’anni fa hanno consentito di ricostruire la pianta della chiesa dell’edificio. “Gli scavi archeologici effettuati tra il 1965 e il 1974 hanno consentito di chiarire quale fosse la pianta originaria di Santa Reparata” afferma il sito dell’Opera di Santa Maria del Fiore che se ne è l’ente responsabile, aggiungendo che “scendere oggi nella cripta equivale quindi a un viaggio a ritroso nel passato, grazie allo splendido pavimento paleocristiano a mosaico e ai reperti di epoca medievale e romana tornati visibili”.
Perché “anche se oggi Reparata spartisce il patronato di Firenze con San Giovanni, Firenze non si è dimenticata della sua patrona e della sua cattedrale scomparsa”.
Vi si accede dalla navata destra della Cattedrale e una volta giù ci si perde un piccolo dedalo di percorsi tra resti, sepolcri, reperti e tracce evidenti dell’architettura originaria.
“Santa Maria del Fiore, il cuore di Firenze, custodisce un cuore ancora più antico: la cripta della chiesa protocristiana di Santa Reparata, quella che fu il primo duomo di Firenze” sottolinea il sito dell’Opera, raccontando che “Reparata compare per la prima volta nel Martirologio di Beda il Venerabile, come martire sotto l’imperatore Decio: rifiutatasi di sacrificare agli dèi, Reparata venne torturata e uccisa”.
Abbiamo chiesto a Bruno Santi di parlarci della chiesa di Santa Reparata e delle ragioni per cui fu sostituta dall’attuale cattedrale.
Info: operaduomo.firenze.it