Il complesso chiesastico di San Colombano a Bologna
A pochi passi dalla biblioteca di San Giorgio in Poggiale, al riparo dal vociare delle strade più battute, si erge il complesso chiesastico di San Colombano, costruito a partire dal VII secolo per volere di Pietro I, vescovo di Bologna nonché discepolo dello stesso Colombano, abate e missionario irlandese vissuto a cavallo tra il ‘500 e il ‘600.
La struttura si compone di più edifici di natura religiosa, giustapposti nel corso degli anni al nucleo originale – la chiesa dedicata al Santo – di cui ultimo l’oratorio, edificato nel 1591 per dare riparo alla Madonna dell’Orazione di Lippo di Dalmasio.
Un’eccellenza arstistica forse poco conosciuta e considerata, tornata però a risplendere grazie ai lavori di restauro ordinati dalla Fondazione Carisbo, determinanti per riportare alla luce una crocifissione parietale duecentesca attribuita a Giunta Pisano, una cripta medievale e una sepoltura del XIII secolo.
L’opera di restyling ha trasformato San Colombano, ridestatosi sotto la nuova veste di museo, in cui è possibile ammirare la collezione di strumenti musicali antichi donata dal Maestro Luigi Ferdinando Tagliavini.
E così, in un contesto artistico altamente suggestivo, clacivembali, spinette, pianoforti clavicordi e altri rari esemplari si alternano maestosi in saloni affrescati dai discendenti di Ludovico Carracci, tra cui Guido Reni e Francesco Brizio, e innumerevoli opere della scuola bolognese del XV secolo, quali la Madonna col Bambino del Cacciaguerra e la Beata Vergine di Marco Zoppo.
Un connubio straordinario, impreziosito ulteriormente dalla scelta del Maestro di liberare ciclicamente il suono di questi splendidi strumenti, suonati a rotazione per farli rivivere all’interno di una delle cornici artistiche più importanti di Bologna.