Una mostra su Testaccio, “dove batte più forte er core dei romani”
I rioni storici di Roma hanno un tale orgoglio per la propria identità da farlo sfociare in varie manifestazioni di entusiasmo e celebrazione, perfino artistiche.
Così è accaduto nel 2014 che attraversando Testaccio ci si sia imbattuti in una suggestiva mostra fotografica allestita però non al Macro o in una galleria d’arte, bensì in un bar.
Il bar in questione è Il Caffè del Seme e la Foglia, in via Galvani 18: molto frequentato, nel suo piccolo spazio al chiuso è riuscito ad aprire una finestra ideale sull’affascinante storia di un rione unico.
Testaccio infatti prende il nome da un monte di “testae”, parola con la quale in latino venivano indicati i cocci delle anfore rotte. Accumulati in maniera ordinata e compatta dagli antichi Romani, questi detriti hanno dato vita al Monte Testaccio, icona ancora oggi di un rione tra i più autenticamente veraci di Roma.
Rione raccontato proprio dalla mostra allestita nel bar, composta da foto tratte dal volume “Testaccio. Dove batte più forte er core dei romani”, curato nel 2009 da Roberto Lucignani per l’editore Gangemi.
Nella presentazione del libro si legge che “il rione Testaccio è forse l’ultimo avamposto di una Roma ormai quasi scomparsa”, spicchio di città “rimasto quasi intatto nell’irresistibile ascesa verso quella dimensione metropolitana che ha travolto lo spirito originario di Roma e dei suoi abitanti nel secondo Novecento”.
Basta “incontrare i testaccini e parlarci – di politica o dell’amata squadra del cuore non importa – per rendersi conto di come questa realtà abbia mantenuto l’atmosfera umana e popolare che l’ha sempre caratterizzata e di come anche le novità si siano integrate in essa senza alterarne lo spirito”.
La ricerca iconografica di Lucignani dà vita a “un viaggio nella memoria del suo rione: si trascorre dai luoghi più noti a quelli che lo sono meno, dalla socialità alla religione, dal territorio alle professioni”, per “respirare l’aria della città d’altri tempi, intrattenersi virtualmente nelle botteghe, rinfrescare le sbiadite memorie della storia recente”.
A Testaccio basta anche fermarsi a prendere un caffè, per respirare il profumo della Storia.
Info: www.gangemieditore.com