Museo della Lingua Greco-Calabra a Bova (RC), storia da (ri)scoprire
La cosiddetta Calabria Greca è un territorio contrassegnato da una lingua ellenofona ormai in via di estinzione ma che funziona ancora come collante identitario.
Si tratta di una manciata di centri collocati nella parte meridionale dell’estesa provincia di Reggio Calabria, tra le rive joniche e l’Aspromonte: in alcuni di essi sarebbe ancora possibile ascoltare qualche anziano che usa questo idioma diretto discendente della dominazione greca.
Ma più del dato linguistico, è importante come le comunità di tale territorio esprimano fiera appartenenza all’origine grecanica, anche e soprattutto sotto l’aspetto culturale.
Se Bova è la capitale riconosciuta di quest’area, allora il suo altare culturale è il Museo della Lingua Greco-Calabra “Gerhard Rohlfs”, inaugurato pochi mesi fa, “grazie all’intervento sinergico del Parco Nazionale dell’Aspromonte con gli enti pubblici territoriali deputati alla valorizzazione e alla tutela del patrimonio culturale della minoranza storico-linguistica dei Greci di Calabria”, come riporta l’informatissimo e imprescindibile portale Calabria Greca (calabriagreca.it).
Il quale spiega che “la visita a questo originale museo consente di conoscere più da vicino la lingua greco-calabra, la sua storia e sue le peculiarità arcaiche attraverso l’esposizione delle tesi linguistiche formulate da Gerhard Rohlfs il quale, fin dal 1924, sostenne l’origine magnogreca della parlata che ancora vive nei borghi ellenofoni di Bova, Gallicianò e Roghudi, nei versanti più impervi dell’Aspromonte meridionale”.
Rohlfs è stato un appassionato studioso tedesco del linguaggio che nella sua lunga esistenza (visse 94 anni) ha svolto per decenni un’intensa attività di ricerca, con una forte attrazione per le tradizioni etno-linguistiche del Meridione d’Italia e della Calabria in particolare.
Nel suo infinito peregrinare alla scoperta di tracce antropologiche, ha raccolto non soltanto informazioni ma anche tanti beni materiali di grande significato per la cultura popolare, fissando in pregevoli scatti fotografici luoghi e volti dei territori indagati.
Materiali che costituiscono adesso parte della collezione esposta nel museo, organizzata in sei sale, “ognuna dedicata a grandi studiosi che si sono interessati del patrimonio immateriale dei Greci di Calabria”, in cui “è possibile approfondire diversi aspetti della lingua grecanica, esplicati sia mediante foto e documenti storici, sia attraverso installazioni audio-visive, che consentono di ascoltare e capire questa ancestrale lingua, risalente ai tempi di Omero”, come illustra ancora Calabria Greca.
Splendide le foto, non soltanto per l’impatto nostalgico di natura arcadica, ma anche per il dato estetico, grazie a un sapiente uso di contrasti e chiaroscuri esaltati dal bianco e nero.
Commuovono le ricostruzioni degli ambienti domestici contadini, riprodotti con rispetto filologico e grande gusto nell’organizzazione dello spazio.
Commuovono le vestigia di comunità povere ma fiere, capaci di ingegnarsi per creare arredi, accessori e suppellettili.
I testi dei pannelli uniscono la competenza scientifica a una notevole capacità evocativa che rende piacevole la lettura.
Anche per la capacità di dispensare curiosità che non mancano di essere pure divertenti.
Preziosa la funzione di scrigno della memoria, il quale conserva anche reperti di tradizione orale.
Ne esce giustamente magnificato il ruolo oggettivamente prezioso di Rohlfs, il quale dovette battagliare dialetticamente per affermare le proprie teorie allora rivoluzionarie: infatti “le sue tesi sulle origini magnogreche della lingua greco-calabra […] urtarono la sensibilità dei linguisti italiani dell’epoca, poiché scardinavano la visione nazionalista del regime, evidenziando come l’antica Roma non era stata capace di latinizzare l’intera penisola italica”.
Impressiona vedere la consistenza del ponderoso Dizionario dialettale della Calabria in cui sono confluiti anni di lavoro indefesso delle studioso.
Il Museo della Lingua Greco-Calabra a Bova è una tappa da non perdere per godere della Calabria nella sua essenza fatta di storia, cultura, intelligenza, identità, tradizione, un compendio di una grande umanità dalle solide radici che rende speciale questa terra, della quale l’area grecanica è una delle porzioni più affascinanti ed emozionanti.
Nel video che segue abbiamo messo insieme alcune delle suggestioni offerte dal museo.