A Marettimo l’arte fa strada: Ex Voto e Poesie in mostra per le vie
A Marettimo tutto va scovato con il piglio dell’esploratore: lo scorcio più bello, il panorama più mozzafiato, la caletta con la spiaggia più suggestiva, il sentiero con il percorso più emozionante.
E’ lo stesso per i beni culturali.
Li devi cercare nelle stradine, scoprirli negli angoli nascosti, oppure armarti di buona volontà e raggiungerli a considerevoli distanze con fatica fisica. Ciò rende problematica e affascinante al tempo stesso la ricerca di soddisfazioni intellettuali in un’isola che di per sé già ti rapisce il cuore e irretisce lo sguardo.
I percorsi più impervi riguardano proprio i siti istituzionali.
Se volete andare a vedere le Case Romane partendo dal centro abitato, vi dicono che ci vogliano circa due ore di cammino: alternativa, arrivarci a dorso di mulo, con accompagnatore.
Un’ora e quarantacinque minuti invece per il Castello di Punta Troia, dove però può accompagnarvi una sorta di taxi marittimo. Quest’ultimo custodisce un’esposizione, curata da guide autorizzate del Comune.
Il piccolo grande cuore urbano di Marettimo risponde al desiderio di arte dei visitatori.
Nel ventre del borgo, mentre passi davanti alla chiesa Maria SS. delle Grazie, l’occhio ti cade sul fianco dell’edificio religioso ed ecco che nella minuscola via Chiesa ti appare una piccola oasi di bellezza: una mostra permanente sugli Ex Voto in mare allestita sulla strada, a disposizione dello sguardo di ogni passante, a qualunque ora.
Tante le ragioni per cui emoziona. Intanto lo spazio che ospita l’esposizione: solitamente queste collezioni si trovano all’interno di luoghi di culto, come per esempio il santuario di Tindari (Messina) o quello di Oropa (Biella), mentre qui ci troviamo a cielo aperto.
Altro elemento emozionante, la genesi della mostra. E’ frutto dell’impegno di Franco e Carmen De Salvo, frequentatori storici dell’isola, dove da decenni trascorrono le vacanze e hanno perfino comprato casa.
Alla loro generosità si è aggiunta quella di altri privati che per un positivo effetto di emulazione hanno iniziato a portare in dono ex voto da varie parti del mondo. Ne sono giunti da turisti francesi, ma anche dal sindaco di Tallin (capitale dell’Estonia) quando è venuto in visita con un ambasciatore.
Il vicesindaco di Favignana Vincenzo Bevilacqua, sotto la cui amministrazione rientra l’isola di Marettimo, è felice di questa gara di solidarietà, informandoci però che ha raggiunto un volume così considerevole il numero di pezzi donati da non entrare più nello spazio deputato ad accoglierli: è quindi partita l’individuazione di un altro angolo del borgo in cui fare proseguire la collezione.
Sul piano estetico si tratta di opere che non nascondono la propria naïveté: colori vividi, tratti elementari per essere comprensibili a tutti, soggetti che ondeggiano tra il mistico e il melodrammatico…
… con qualche pezzo che si spinge fino a lambire il vigore visivo della pittura romantica, quasi prendendo a prestito l’ispirazione dai capolavori di Turner che rappresentavano la furia della tempesta.
Il mare appare ora carico di incombente minaccia ora dispensatore di misericordia…
… ma anche quando viene colto nel suo attimo più cupo, interviene un testo a ricordarci che gli ex voto sono istantanee di un lieto fine, raccontandoci una grazia inattesa che gli autori riconducono al divino.
Lo stesso stile espositivo a Marettimo lo si ritrova ancora una volta per strada nei pressi di quella che ci è stato detto essere la casa proprio della famiglia De Salvo. Anche in questo caso, una scoperta casuale che fai mentre ti fai risucchiare dall’ordito delle viuzze del borgo.
Ti appare una casa con porte e finestre spalancate, una griglia davanti all’uscio che testimonia senso dell’accoglienza, quindi un mosaico irregolare di frasi, massime, poesie.
Ci sono i fulminanti versi di Ungaretti che inneggiano all’Allegria di naufragi…
… la canzone popolare romana di Giovanna Marini accanto a quella sofisticata di Charles Trenet…
… e le liriche dialettali genovesi di Capellu e Margytti.
Non potrebbe esserci posto più vocato di Marettimo per accogliere nelle sue vene il sangue vitale della Poesia.