Specialmente… I tempi del cibo
I tempi del cibo: la Storia in Piazza a Genova
Quanto il cibo ha segnato la Storia dell’Uomo? In che modo ne ha contrassegnato l’evoluzione biologica e socio-culturale? Come ne influenza oggi i comportamenti? In quale misura ne determina lo stato di salute?
Ipotesi e risposte a questi quesiti sono arrivati nel corso della Storia in Piazza, manifestazione che a Genova ha celebrato la sua quinta edizione dedicandola a I tempi del cibo.
Con epicentro Palazzo Ducale, una full immersion di incontri, conferenze, spettacoli, mostre, laboratori, proiezioni, per sviscerare ogni aspetto della relazione dell’Uomo con il cibo.
“Un lungo viaggio nella storia dell’alimentazione che è storia delle culture, dell’economia, delle guerre, di cosa e come si mangia, ma anche della fame e della sete”, declamava il programma, facendo notare come “la storia del cibo è anche storia del gusto, dell’eros, della seduzione”.
Poiché “cinema, arte, letteratura hanno rappresentato nei secoli il rapporto tra uomo e cibo”, a parlarne sono stati chiamati storici, filosofi, antropologi.
Se il torrenziale programma degli incontri si è esaurito il 13 aprile, alcune delle mostre sono state rese visitabili anche nelle settimane successive.
A tavola con i Patriarchi. Divagazioni iconografiche sul cibo nella Genesi, ha illustrato alcuni aspetti dell’alimentazione citati nel primo libro della Bibbia, la Genesi, grazie all’esposizione di dipinti, disegni, incisioni, libri e maioliche, provenienti dalle raccolte dei Musei di Strada Nuova. Visitabile fino al 13 luglio, rende viva suggestione di “uno dei più antichi racconti delle vicende dell’umanità, utilizzato per attirare l’attenzione sul rapporto tra uomo e cibo: la mela come frutto proibito, la natura assai povera delle preparazioni gastronomiche di un popolo dedito alla pastorizia, e il valore simbolico di alcuni alimenti”.
La Cucina Futurista. Contro la pastasciutta passatista ha proposto i sempre stimolanti materiali iconoclasti che il movimento avanguardista ha prodotto sul tema della gastronomia: il libro che dà il titolo alla mostra, ma anche bozzetti di menù, menù originali, fotografie e ceramiche prodotte ad Albissola.
I tempi del cibo è stata un’installazione interattiva di N!03, sigla di uno staff creativo che da tempo garantisce avvincenti suggestioni tecnologiche per veicolari contenuti alti: in questo caso, “l’evoluzione del rapporto dell’uomo con il cibo nel corso della storia attraverso un racconto fatto di immagini, oggetti e suggestioni cinematografiche”.
Importanti le mostre fotografiche, a partire da un omaggio a Nuto Revelli intitolato La Spoon River contadina, con foto di Bruno Murialdo e Paola Agosti “che ritraggono i protagonisti dell’epopea revelliana, i contadini de Il Mondo dei vinti ma anche le donne de L’Anello forte”.
1936 – USA. Fuga dalla fame, “selezione di fotografie del progetto Farm Security Administration scattate tra il 1936 e il 1943 da grandi fotografi americani, per documentare la recessione agricola dilagante negli Stati Uniti, dopo la grande crisi del ’29”, ha esposto opere di Dorothea Lange, Walker Evans, Arthur Rothstein, Russell Lee e John Vachon.
Quella di maggiore impatto si è rivelata No Seconds, Comfort Food e Fotografia, personale di Henry Hargreaves “dedicata ai piatti ultimo desiderio di famosi condannati a morte americani”.
Abbiamo chiesto al curatore della kermesse Donald Sassoon di descriverci il senso di questa edizione della Storia in Piazza dedicata al cibo.
Info: www.palazzoducale.genova.it
Il cibo come strumento di conoscenza dell’altro
La manifestazione La Storia in Piazza, recentemente celebrata a Genova, per questa edizione 2014 è stata incentrata sui Tempi del Cibo. A curare la kermesse, Donald Sassoon, ordinario di Storia europea comparata al Queen Mary College di Londra, già allievo dello storico Eric Hobsbawm.
Dal suo punto di vista di studioso delle vicende storiche, il cibo assume i connotati di un vero strumento di conoscenza dell’altro, mettendo in relazione popoli e culture, come ci spiega lui stesso.
Info: www.palazzoducale.genova.it
Il cibo per l’Uomo primitivo, alla Storia in Piazza a Genova
L’alimentazione come pura sussistenza, la caccia che è indice del nomadismo, la cottura del cibo che porta a distinguersi dagli (altri) animali, l’atto del mangiare che diventa aggregazione sociale, fino all’ingresso del cibo nei rituali delle credenze religiose: con l’essenzialità dell’infografica tratteggia la primordiale evoluzione dell’Uomo l’installazione site specific I tempi del cibo allestita a Palazzo Ducale a Genova da N!03.
E’ stato un appuntamento tra i più suggestivi del programma della manifestazione La Storia in Piazza, significativamente collocato negli spazi del Munizioniere, “ambiente storicamente utilizzato come magazzino, ove venivano conservate le provviste alimentari del Palazzo”.
Ecco uno dei passaggi.
Info: www.palazzoducale.genova.it
Simonetta Agnello Hornby: cucina ricca e cucina povera
Memorie del periodo giovanile trascorso a Palermo, dove ha maturato “l’amore per la cucina dei poveri”, fatta di piatti casalinghi ma anche e soprattutto di cibo di strada, per la scrittrice superiore a quello di Istanbul o Il Cairo, capitali per antonomasia dello street food: è il fulcro dell’intervento di Simonetta Agnello Hornby nell’ambito della kermesse La Storia in Piazza che si è celebrata al Palazzo Ducale di Genova.
Ecco un estratto di questo intervento, tratto da uno dei video che documentano parte delle conferenze della manifestazione, visibili sul sito di Palazzo Ducale di Genova.
Info: www.youtube.com
Cuciniamoci il Futuro: a Genova, le ricette per convivere
La manifestazione La Storia in Piazza svoltasi a Genova ha proposto in cartellone uno spettacolo curato da un’altra eccellente kermesse cittadina, il SUQ Festival delle Culture, “grande bazar dei popoli” cui è legata anche una compagnia teatrale “che lavora in modo innovativo su incroci di prosa, musica e danza e che ha all’attivo una decina di spettacoli”.
La performance proposta a Palazzo Ducale per La Storia in Piazza è stata Cuciniamoci il Futuro ricette per convivere, da un’ idea di Carla Peirolero, basato su scritti di Chef Kumalé, Clara Sereni, Leo Hickman, Isabel Allende, Nico Orengo, con in scena Carla Peirolero e l’Orchestra Bailam, con interventi cantati di Mirna Kassis (canti arabi) e Laura Parodi (canti genovesi) per “arricchire con altre lingue e sonorità le ricette di Cuciniamoci il futuro”.
“Voci, storie, canzoni, ricette per raccontare come il cibo sia simbolo dell’incontro e del dialogo tra culture, e di come viva di contaminazioni e si arricchisca nello scambio e nel confronto”, si legge nella presentazione, “di come sappia unire pensieri diversi intorno ad un tavolo dove la parola condivisione assume un significato concreto e reale, ci scopre curiosi e interessati all’Altro”.
Da qui un viaggio ideale “dalla musica mediterranea e mediorientale a quella sudamericana, dalla tradizionale genovese ed italiana alle sonorità balcaniche e dell’Est”.
Abbiamo documentato un momento dello spettacolo.
Info: www.palazzoducale.genova.it
Il vino decantato dalla poesia e dalla musica
Come la poesia e la musica hanno decantato il vino? Il tema è stato affrontato durante la manifestazione La Storia in Piazza a Genova, nell’ambito di VINcanta. Sensualità in musica nel nome del vino, scorribanda musicale a cura del Conservatorio di Musica Niccolò Paganini.
A parlarne durante la performance è stato Claudio Proietti, pianista e narratore.
Info: www.palazzoducale.genova.it
VINcanta, sensualità in musica nel nome del vino
In occasione della manifestazione La Storia in Piazza a Genova, il Conservatorio di Musica Niccolò Paganini ha messo in scena VINcanta. Sensualità in musica nel nome del vino, definendola “un’agile scorribanda musicale condotta nel nome del vino”
Lo spettacolo si apre con una chanson composta nel 1554 da Jacques Arcadelt, detto anche Jacob, prolifico compositore fiammingo che scrisse sia musica sacra che profana. Ha come protagonista Margot, una bella vignaiola che fa innamorare di sé i militari.
A eseguire il brano è il Quartetto vocale del Conservatorio Paganini.
Info: www.palazzoducale.genova.it
Brindiamo con Beethoven…
Nell’ultimo periodo della sua vita, Ludwig van Beethoven ha musicato alcune canzoni popolari di varia provenienza geografica. E’ originaria della Scozia quella che gli artisti del Conservatorio di Musica Niccolò Paganini hanno eseguito nel corso della manifestazione La Storia in Piazza a Genova durante lo spettacolo VINcanta. Sensualità in musica nel nome del vino.
Tema pertinente con il brano, perché si canta un brindisi, in un clima festoso in cui tutti sono invitati a bere insieme.
In scena, Silvia Regazzo, mezzosoprano; Lorenza Codignola, attrice; Claudio Proietti, pianista e narratore; Quartetto vocale del Conservatorio Paganini; Francesca Del Grosso, violino; Matilde Agosti, violoncello.
Info: www.palazzoducale.genova.it