I 50 Best li decidono lorsignori: classifica del business ignorante
Perché lasciamo il giudizio del gusto a chi non ce l’ha?
Fessi, complici e un po’ cialtroni. Noi a farci giudicare, anche nel vino, da chi ignora la biodiversità, fa business e marketing sul mercato globale.
Sponsor San Pellegrino e tutti si accodano. Siamo a Londra, non esattamente una capitale culturale del gusto, anche se ospita le cucine del mondo. Votano tutti, 900 esperti (?!). Democraticamente.
Esilarante, grottesco, umiliante e un po’ triste. Massimo Bottura, il nostro concettuale, è sul podio del 2014 San Pellegrino World’s 50 Best Restaurants, primo il Noma di Copenhagen, secondo il Celler de Can Roca di Girona.
Vincono le lobby del nulla, di una pallida materia prima, di una tradizione che arriva a una decina di piatti veri e ingredienti a fatica. L’invenzione può sostituire il gusto con la pop art materica, tecnologica e ideologica.
Vincono le lobby del Nord e americane, la cooptazione dei continenti emergenti. La strategia di tenere nell’angolo Italia e Francia.
Non inganni la presenza di Bottura e dei tre fratelli Roca, tre soli gli italiani nei primi 50, con il grande Enrico Crippa. Perde chi, anche in Italia, ci ha creduto. Facendosi e facendoci del male. Redzepi continua, quindi, un primato in cui non contano cultura, tradizione, biodiversità, ma solo la tecnica creativa. Le Calandre dei fratelli Alajmo precipita al 49mo posto. Davide Scabin e Umberto Bombana escono dai 50. Sale solamente Piazza Duomo di Enrico Crippa, 39mo.
Sette, ovviamente, gli spagnoli, sette gli statunitensi (la barzelletta), il miglior francese è il Mirazur di Mentone, undicesimo e italiano. Il marketing di 50 Best lancia il Far East (7 ristoranti) e molto Sudamerica (6). Il motore è solo economico.
Il Nahm di Bangkok (13mo) e Virgilio Martinez del Central di Lima (premio Highest Climber), quindicesimo, valgono più di Crippa. La miglior cuoca è Helena Rizzo del Mani di San Paolo, 36ma. Expo è l’ultima spiaggia per rimettere le cose a posto e smascherare il marketing globale.
Lanciamo dei premi nostri, con i francesi, chi capisce e sa.
Tratto dal quotidiano Il Giorno del 3 maggio 2014.