Caciocavallo Podolico del Gargano, l’intensità della Natura pugliese
Una delle esperienze più fibrillanti che si possano fare assaggiando un formaggio: un morso al Caciocavallo Podolico del Gargano ti trascina tumultuosamente in piena aria aperta, tra campi rigogliosi, ricchi di quella vegetazione che è unica alimentazione della razza autoctona che generosamente fornisce il latte per questo splendore caseario.
Bestie, le vacche Podoliche, che vivono nella natura libera di quel paradiso garganico che trasforma in gioia ogni percezione umana, sia che si tratti di uno sguardo incantato che dell’assaggio di un suo prodotto.
Sarà perfino un po’ rustico e intransigente, quel sentore selvatico che attanaglia le papille gustative quando ti approcci a questo formaggio, ma la sua piccantezza indomita ti riporta ai veri valori della vita contadina, dandoti una lezione di vita nel momento stesso in cui vellica la tua golosità.
Visto che le Podoliche fanno pochissimo latte, Slow Food si è attivata proteggendo questo formaggio con un Presidio, sostenuto dal Parco Nazionale del Gargano, ricordando che “i caciocavalli del Gargano sono di fatto destinati al consumo familiare o a una commercializzazione rigidamente locale”.
Prodotto in tutto il territorio del Gargano compreso nella provincia di Foggia, stagiona “da qualche mese a tre anni (in alcuni casi anche 8 o 10)”, cambiando sensibilmente nei dettagli ma non nell’impianto organolettico generale: noi lo preferiamo invecchiato un anno.
Ci parla di questo formaggio uno dei suoi produttori, Francesco Bisceglia della Fattoria La Montagnola di Monte Sant’Angelo (Foggia).
Info: www.fondazioneslowfood.com