Lo Spedale degli Innocenti, il luogo più commovente di Firenze
La storia più commovente e appassionante di Firenze è quel concentrato di umanità e solidarietà che corrisponde al nome di Spedale degli Innocenti. Tra le spire architettoniche rinascimentali di piazza Santissima Annunziata, da oltre sei secoli questo Istituto si occupa di mutare in speranza i disagi dei bambini svantaggiati e delle loro famiglie.
Fondato nel Quattrocento per lenire il doloroso fenomeno degli infanti abbandonati, dimostra che il Rinascimento non fu soltanto uno sgargiante trionfo dell’Arte, ma anche un insieme di difficili piccole storie quotidiane affondate nella miseria o nei drammi familiari.
Eppure anche in questo caso non si volle rinunciare alla grazia estetica. I finanziatori infatti intesero lo Spedale come “un luogo bello per i bambini più sfortunati”, affinché la gradevolezza dell’ambiente riverberasse un po’ di positività in queste piccole vite private delle famiglie originarie.
Per questo fu chiamato a progettarlo Filippo Brunelleschi, il quale creò un’armonia di colonne, sia per la pregevole facciata che per l’accogliente chiostro interno.
Ma come si legge sul sito dell’istituzione che lo gestisce, “la specializzazione assistenziale dell’antico Ospedale degli Innocenti, destinato unicamente all’accoglienza dei trovatelli, rappresentò, sin dall’origine, ancor più dell’esemplarità delle forme architettoniche, la sua caratteristica più saliente sia in Italia che in Europa”. Parole dell’Istituto degli Innocenti di Firenze, il quale si fregia non soltanto del titolo di primo brefotrofio d’Europa, ma anche del primato di più antica istituzione pubblica italiana dedicata alla tutela dell’infanzia e della famiglia.
L’Istituto afferma giustamente anche la sua “valenza culturale”, non soltanto per le tante opere d’arte confluite nella struttura, ma anche per il florilegio di storie transitate in esso.
Le opere d’arte dell’Istituto saranno visibili nel 2015 nel futuro allestimento del Museo degli Innocenti. Non meno ammirevole però è l’architettura della sede, tra affreschi e scorci di bellezza.
In attesa del completamento dei lavori per il nuovo museo, intanto è visitabile un percorso ridotto, con attività di visite guidate e laboratori “per grandi e piccini”. Si tratta di un itinerario allestito nella sala Grazzini che un tempo era lo spazio “adibito a ufficio di consegna dei bambini”.
Qui, attingendo all’enorme patrimonio di documenti dell’Istituto, viene raccontata “con documenti, fotografie, oggetti e biografie, la storia degli Innocenti dalla fondazione fino all’inizio del ‘900, con un focus particolare sul periodo più recente, meno conosciuto. Si tratta di una sperimentazione, su piccola scala, della sinergia che sarà centrale nell’allestimento del Museo: valorizzare il legame fra documenti di archivio, opere d’arte e storia dell’istituzione”.
Un piccolo spazio capace di destare grandissima emozione. Ci siamo fatti guidare nella sua visita dalla presidente dell’istituzione, Alessandra Maggi.
Info: www.istitutodeglinnocenti.it