Come si fa la grappa?
Da torcibudella per frequentatori di osteria o ammazzacaffè per gente di bocca buona, negli ultimi anni la grappa ne ha fatta di strada e oggi ha acquisito lo status di eccellenza della nostra cultura del bere. Il distillato italiano per antonomasia ha mantenuto il suo status di prodotto popolare, ma certe sue declinazioni hanno conquistato anche i palati più fini e i consumatori più esigenti.
Cresce così la voglia di saperne di più. Nessuno può saperne di più di chi la fa. A farla sono anche tanti artigiani della distillazione che resistono alla tentazione della produzione industriale e proseguono imperterriti a fare grappa come una volta. Come la distilleria Giovi. Che si trova in provincia di Messina. Già questo può suonare strano, in un modo in cui la produzione si concentra nel Nord Italia, in una fascia che va dal Friuli al Piemonte, passando per il Trentino e il Veneto. La Sicilia invece è stata, a ragione, considerata la cenerentola della grappa. Fino all’avvento di Giovi. Ovvero di Giovanni La Fauci.
Un uomo solo al cospetto delle sue macchine, tutte realizzate con le sue mani o modificate da lui, un artigiano d’altri tempi, amorevolmente assistito dalla moglie Mariella per il marketing, se così si può chiamare il modo umano e gentile di rapportarsi con i tanti clienti. Oggi le grappe di Giovi sono tra le migliori in assoluto e i loro distillati di frutta stazionano nelle vette del gusto della produzione nazionale.
Avremo modo di conoscere i tanti straordinari prodotti di Giovi nelle prossime settimane. Intanto partiamo dalla base, con La Fauci che ci spiega come si fa la grappa. Una lezione imperdibile.
Info: www.distilleriagiovi.it