A Bologna la Chiesa di Santa Cristina risuona di musica
Posta ai margini del centro storico, in una posizione piuttosto isolata rispetto agli altri poli museali, si staglia la Chiesa di Santa Cristina. Riaperta al pubblico nel 2007, dopo una lunga serie di accurati e minuziosi restauri, è assurta a luogo privilegiato per l’ascolto della musica, offrendo rassegne di prim’ordine affidate a interpreti d’eccezione.
La chiesa ospita inoltre la Schola Gregoriana Benedetto XVI, impegnata nella diffusione e nella promozione del canto gregoriano. A dirigere l’istituto è il monaco olivetano don Nicola Bellinazzo, responsabile anche della formazione liturgica per la comprensione e l’interpretazione dello stesso.
La Chiesa di Santa Cristina va senz’altro considerata come uno scrigno ricco di tesori, prestigiose opere d’arte realizzate nei secoli da artisti dall’enorme caratura, tra cui Guido Reni, le cui statue rappresentano l’unico lascito scultoreo, e Ludovico Carracci, autore della celebre Ascensione. Il dipinto, datato 1597, doveva originariamente essere collocato in una cappella laterale molto alta – motivo che spiegherebbe il gigantismo degli Apostoli, di Maria e della Maddalena – mentre fu sistemato sull’altare maggiore.
Tra gli altri capolavori, presenti invece negli altari minori, spiccano La visitazione di Lucio Massari, L’annunciazione del Passarotti e Santa Cristina aggredita dal padre di Domenico Maria Canuti. Nella nuova veste di auditorium, la chiesa è stata teatro negli ultimi anni di rappresentazioni canore di altissimo livello, racchiuse nelle rassegne annuali intitolate Musica in Santa Cristina, capaci di rafforzarne la nuova identità fino a farla diventare un punto di riferimento a Bologna.
Come si può leggere sul sito dedicato al Genus Bononiae, “possiamo affermare di aver creato per Santa Cristina un’identità che non soltanto si staglia ben definita come un unicum nel contesto locale, ma assume altresì un respiro nazionale nel presentare artisti di chiara fama e programmi mirati all’approfondimento e alla divulgazione del patrimonio musicale presso il grande pubblico, avvicinando inoltre all’arte dei suoni non soltanto gli appassionati e i musicofili, ma anche tanti nuovi ascoltatori, che frequentando le serate di Musica in Santa Cristina hanno spesso scoperto in sé una nuova passione per le sette note”.