La cialoma, antico canto della mattanza a Favignana (Isole Egadi)
Favignana è il vero regno del tonno nel Mediterraneo. Se altri luoghi possono rivaleggiare per storia e produzione, nessuno invece può intaccare il primato poetico che detiene l’isola delle Egadi.
Qui la mattanza è (stata) alta letteratura del quotidiano, scritta sui volti della gente che l’ha vissuta, scolpita nella memoria di chi ne ha ascoltato i racconti.
Oggi tutti i ristoranti di Favignana ne fanno il piatto principe, una moda che ha attecchito anche nei bar e invaso perfino il momento dell’aperitivo: qualcuno è arrivato a chiamarlo “aperitonno”, proponendo prodotti di tonnara come cuore e ficazza (sorta di salame di pesce).
C’è anche quello che con dubbio gusto viene chiamato “aperitivo mattanza”, dove la sanguinosa epopea dell’uccisione dei tonni viene ridotta a un piatto di “bottarga e cuore di tonno” servito con abominevoli “scaglie d’argento” e un calice di champagne letteralmente fuori luogo.
Nessuna traccia dell’antica sensibilità per il mare e della dura vita dei tonnaroti favignanesi di un tempo.
Il loro ricordo sopravvive però nel canto che intonavano durante la mattanza, quella vera, per darsi un ritmo e coordinarsi in maniera ancestrale.
Questo canto antico si chiama Cialoma e a esso è intitolato il miglior ristorante di Favignana, il quale nel proprio sito spiega che “il termine A’ Cialoma deriva da antichissimi canti popolari di origine araba che scandiscono il ritmo dei movimenti dei tonnaroti, intonando le Cialome prima, durante e dopo la mattanza del tonno, tra il sacro e il profano, invocando Dio, la Madonna e i Santi cristiani per poter godere di una ricca pesca. Canti e rituali propiziatori che si perdono nella notte dei tempi tramandandosi di padre in figlio per generazioni”.
Questo canto echeggia ancora grazie a uno che la mattanza l’ha vissuta in prima persona, u zu’ Peppe, al secolo Giuseppe Giangrasso, pronto a liberare le sue potenti corde vocali davanti ai visitatori dell’ex tonnara Florio di Favignana.
Ve lo restituiamo in tutta la sua possente forza lirica.