Palazzo Pepoli, spazio dedicato alla storia di Bologna
Nel percorso itinerante voluto dalla Fondazione non poteva certo mancare uno spazio dedicato alla storia di Bologna, ricavato tra le mura antiche di Palazzo Pepoli, a due passi dalla coppia di torri che dominano il centro storico.
Le vicende dell’edificio sono intersecate a quella della famiglia da cui prende il nome, a cominciare dal 1344 quando il “signore” di Bologna Taddeo Pepoli ne ordinò la costruzione. Al nucleo originario, eretto in quegli anni, seguirono numerose stratificazioni architettoniche, sino alla realizzazione completa nel 1723 sotto l’egida di Gera Tarlato Pepoli.
L’edificio fu pensato come dimora di rappresentanza per la nobile famiglia, emblema ideale del suo potere dinastico. Il Palazzo mostrava una certa ambivalenza nella propria identità, frutto della tensione tra l’austerità della facciata esterna, interamente cinta da un fossato, e il virtuosismo estetico riservato agli spazi interni, in grado di riflettere il prestigio cittadino dei Pepoli.
Dopo una lunga serie di avvicendamenti di proprietà, accomunati però dal medesimo cognome, con la morte di Agostino Sieri Pepoli nel 1910 l’immobile passò in mano al Comune di Bologna che trasferì l’imponente collezione di opere d’arte tra l’Archivio di Stato e i Musei Civici, utilizzando l’edificio come sede di uffici amministrativi.
Il resto è storia recente, con l’acquisto nel 2003 da parte della Fondazione Carisbo e la sua lenta metamorfosi nel Museo della Storia della città, inaugurato nel gennaio 2012 dopo un percorso di restauri e allestimenti museografici condotti dall’architetto Mauro Bellini, con la realizzazione grafica affidata a Italo Lupi.
Palazzo Pepoli è quindi un luogo dove poter rintracciare le origini dell’oggi del capoluogo emiliano, attraverso un viaggio nel tempo capace di riannodarne i fili del passato più remoto, dall’antica Felsina etrusca alle trasformazioni più moderne che hanno scritto la storia della città.