Il turismo gastronomico in Valtellina: consigli e scoperte
La definiscono “il cuore delle Alpi” e nessuno osa contestare questo titolo alla Valtellina. Duecento chilometri di meraviglia davvero al centro delle Alpi, in quel lembo di nord della Lombardia che conduce dritto alla Svizzera.
Il Consorzio Turistico Valtellina Terziere Superiore garantisce un “territorio molto vario che dal Lago di Como alle cime del Bernina offre infiniti ambienti”, come “un ampio fondovalle coltivato a mele, vigneti terrazzati, boschi, alpeggi, praterie d’alta quota fino alle maestose cime e ai ghiacciai”.
L’offerta turistica ruota intorno a città ormai note come Livigno, Bormio, Madesimo, Aprica, Teglio e Tirano, ma soprattutto punta sugli sport invernali, una magnifica cucina di tradizione e una natura di grande fascino (www.valtellinaturismo.com).
Significativo l’indice del dépliant con cui il Consorzio, insieme alla Comunità Montana Valtellina di Tirano, promuove eventi e visite guidate nella Media Valtellina.
Se ne ricava l’immagine di un’offerta che spazia dall’amore per la montagna alle attività ludiche slow.
Senza togliere nulla al richiamo di sci e mercatini, in Valtellina sono ben consapevoli però di quale potente magnete rappresenti la loro cucina per attrarre visitatori.
A dimostrarlo anche uno dei soggetti, lo vedete qui sotto, della mostra fotografica dal titolo Di Cime, di boschi e di Valle che ha proposto nel 2014 a Teglio delle opere di Ivan Previsdomini.
Ha fatto effetto osservare un’immagine di tale precisa capacità evocativa in un contesto austero come la scarna Chiesa romanica di S. Pietro di Teglio, spoglio gioiello da visitare a ogni costo.
Oltre alla suggestione indotta dall’ambiente, da registrare la presenza di una potenziale vera chicca: un crocifisso che si dice sarebbe stato scolpito niente meno che da Federico Fellini. Tale paternità sarebbe stata sostenuta dalla signora che ha donato l’opera, nell’atto di consegnarla: tuttavia a Teglio, pur avendoci raccontato l’accaduto, non confermano come certa l’attribuzione. Secondo quanto ci è stato riferito di persona quando abbiamo visitato la struttura in cui è esposto, la donatrice dell’opera avrebbe dichiarato di essere stata amica del regista, il quale si sarebbe dilettato a scolpire alcuni crocifissi, uno dei quali finito in mano proprio alla protagonista di questa vicenda per volontà dello stesso Fellini. A Teglio hanno accolto il dono ma non sarebbero in possesso di una certificazione circa il reale autore dell’opera. E’ nota la passione di Fellini per le arti figurative: molti suoi disegni sono stati pubblicati ed esposti in varie mostre, ma non ci erano note sculture di questo genere a sua firma. Va ricordato comunque il grande interesse del Maestro anche verso questa espressione artistica, come testimoniano i suoi rapporti con diversi scultori, alcuni dei quali confluiti anche nelle sue opere, come nel caso di Valeriano Trubbiani che collaborò all’opera E la nave va.
Tuttavia Teglio deve la sua fama non a questo piccolo gioiello, bensì al Pizzocchero, di cui vanta la titolarità. Ciò a dimostrazione del valore identitario delle tradizioni culinarie anche per i valtellinesi.
Cucina che viene eletta anche ambasciatrice di queste terre, come si è avuto modo di assistere per esempio nell’importante kermesse L’Artigiano in Fiera che si è svolta a Milano alla fine del 2013. In una manifestazione che ospitava stand con le tradizioni artigianali di tantissimi Paesi del Mondo, la Valtellina ha dato grande valore strategico alla zona ristorazione, scegliendo come rappresentante La Trela di Verceia (Sondrio).
Il ristorante valtellinese si è trasferito dalla sua sede nell’Hotel Saligari all’apposito padiglione della fiera di Rho, riscuotendo un successo oltre le aspettative: tra i tanti locali presenti, sarebbe stato infatti il più frequentato insieme a quello toscano.
In carta un sunto di gastronomia locale: Bresaola, pizzoccheri, Sciatt, Taroz, formaggi tipici, tutto bagnato dai vini di Valtellina.
Abbiamo chiesto allo chef Mario Saligari di raccontarci questa esperienza di gastronomia della Valtellina in trasferta.
Non rimane che chiedere a Saligari di introdurci a suo modo la cucina valtellinese.
Se volete informazioni sul ristorante di Saligari, basta andare sul sito www.hotelsaligari.com.