Lo Zafferano dell’Aquila, oro rosso dell’Abruzzo
E’ arrivato dall’Oriente ma si trova nel territorio dell’Aquila ormai da secoli, lo Zafferano che negli scorsi anni si è guadagnato il titolo di migliore del mondo.
Le brochure che lo promuovono lo definiscono senza mezzi termini come “purissimo”, sottolineandone la storia prestigiosa, i principi attivi e le proprietà terapeutiche (compreso l’uso medicinale), quindi i tanti possibili impieghi in cucina.
Come si può leggere sul sito del Consorzio per la Tutela dello Zafferano dell’Aquila, “l’area di produzione della DOP comprende un ben delimitato territorio della Provincia di L’Aquila comprendente i comuni di Barisciano, Caporciano, Fagnano alto, Fontecchio, L’Aquila, Molina Aterno, Navelli, Poggio Picenze, Prata d’Ansidonia, San Demetrio nei Vestini, S. Pio delle Camere, Tione degli Abruzzi, Villa S.Angelo”, su terreni “posti ad un’altitudine compresa tra 350 e 1000 metri s.l.m.” (www.zafferanodop.it).
Dal Consorzio si fa notare come “la regione Abruzzo è ricca di tradizioni culinarie che si sono diversificate in funzione delle diverse aree produttive”, ma al tempo stesso sottolinea che “è proprio lo zafferano ad aver assunto nel corso del tempo una nomea chiara, autorevole, distinguibile, grazie in particolare all’eccellenza della sua fragranza in cucina”, ottenendo una forte commercializzazione non soltanto in Italia ma anche nelle regioni del Nord Europa, oltre a rappresentare da secoli “una delle fonti tradizionali di occupazione e reddito” per le aree interne.
Oggi lo zafferano in questo territorio viene visto con la “funzione di cerniera, di coagulo nella promozione del territorio con la sua enogastronomia a favore del movimento turistico”. A tal punto che è stato creato un itinerario chiamato I Borghi dello Zafferano che conduce “alla scoperta dei luoghi più suggestivi in cui viene prodotto lo Zafferano DOP dell’Aquila: partendo dai borghi medievali di Navelli e Civitaretenga, si visita il bellissimo complesso abbaziale di Bominaco, formato dalle chiese di S. Pellegrino e S. Maria Assunta; il percorso privilegia anche la visita alle chiese legate dall’antico filo della transumanza, situate all’interno del percorso del Tratturo Magno, come S. Maria dei Centurelli”.
Tutto questo nasce dall’obiettivo del Consorzio di “tutelare e promuovere un prodotto unico ed esclusivo per storia, ambiente, coltura e lavorazione” come lo Zafferano DOP dell’Aquila, testimoniando la volontà dei produttori locali “di proporsi in modo autorevole sul mercato, emergendo e distinguendosi in modo netto dalla vasta gamma di offerte di prodotto non qualificato che spesso tende a confondere il consumatore finale”.
A parlarci di questo oro rosso dell’Abruzzo è Massimiliano D’Innocenzo, nel video che segue.
Info: www.zafferanodop.it