Il BabeK, la rivoluzione gourmet del kebab a Milano
Andata e ritorno. Blitz con Carlo Passera di Identità Golose a Taormina per l’inaugurazione del Kistè, boutique restaurant nel centro storico di chef Pietro D’Agostino che era appena stato per un evento a Milano. Il corto della sua cucina, non un bistrot (https://www.facebook.com/kisteeasygourmet/).
Poi ti ritrovi a parlare di quattro ragazzi di Palermo e dintorni (Bagheria) che si sono inventati a Milano BabeK, la kebab revolution: gourmet, filologica, no Doner e Slow Food. Sta in via del Torchio 3, lo hanno aperto Giulio Paracino e Gaetano Marino, bocconiani e manager, Pietro Pesco che sta alle cotture e studia Cinema a Torino, Virginia Paracino, laurea in Scienze Gastronomiche a Pollenzo.
“Il kebab – ci spiega Virginia – era cotto a strisce di carne sottili e noi lo facciamo così». Fa la tesi su BabeK, il prodotto, Giulio e Gaetano lavorano sul progetto di fattibilità.
I produttori fanno la differenza nel BabeK Tradizionale con pane di segale, una pecora sensazionale, lattuga romana, pomodorino bio, cipolla piastrata e salsa yogurt, nel BabeK Verde con seitan bio speziato in padella, misticanza, Aioli di mandorla e salsa Gialla. O nello Slow BabeK con pane arabo, Fassona sflilacciata, lattuga, pera, Robiola di Roccaverano, Capperi di Salina, Acciughe di Aspra, salsa yogurt. I produttori: il mitico Panificio Grazioli, l’Azienda Agricola Noi e la Natura per i polli, quella di Giovanni Belloli per la pecora bergamasca. Tutte Le Spezie del Mondo per i segreti della marinatura (yogurt, olio, spezie), Mediterranea Bioveg per il Seitan, La Granda per la Fassona piemontese.
La cottura di pollo, manzo e pecora, messi sottovuoto e in frigo per un giorno dopo la marinatura, è a bassa temperatura (4-24 ore) prima di essere piastrati.
Info: Pagina Facebook “Babek Milano”
Tratto dal quotidiano Il Giorno del 25 marzo 2017