Firenze, città (ancora) da scoprire
Nella città dei record, a fare davvero scalpore sono i primati nascosti.
Se tutti sanno che gli Uffizi sono il Museo più visitato d’Italia, considerato che i Musei Vaticani appartengono a uno stato straniero, non a tutti invece è noto che a Firenze ci sono anche il più antico museo scientifico d’Europa, il primo museo italiano di antropologia, il primo brefotrofio d’Europa e la più antica azienda al mondo dedita alla fotografia.
E’ così che nella città forse più iconica d’Italia, le immagini che si scolpiscono di più nella mente sono invece quelle meno baciate dalla fama.
Perché nella città dove tutto è Storia, le Storie più interessanti sono quelle meno note.
Troppi danno Firenze per scontata, perdendo di vista il suo valore più intimo.
La danno per scontata i visitatori che si accontentano di fare i turisti massificati, trascinati dalle guide da cartolina e dalla pigrizia verso i soliti posti, invece di fare i viaggiatori e cercare la vera anima della città.
La danno per scontata anche alcuni tutori dei beni culturali, intransigenti nel pretendere che una testata giornalistica debba pagare per potere fare informazione sui beni pubblici da loro gestiti. All’osservazione che è deontologicamente inaccettabile che un giornalista professionista debba pagare per esercitare il diritto all’informazione, ci siamo sentiti rispondere “tanto ci sono tanti che ci chiedono di fare riprese a pagamento”, quindi uno in meno cosa importa… in barba ai diritti costituzionali dei cittadini, primo tra tutti quello di essere informati. Evidentemente ognuno interpreta a modo suo l’articolo 21 della Costituzione quando dice che “la stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure”.
A certi Enti dunque nulla importa della libera e gratuita divulgazione del Sapere ai cittadini, tanto, fin quando c’è qualcuno che paga, per loro va bene così. Ci dispiace sapere che qualche testata giornalistica abbia ceduto a questa inaccettabile pretesa di pagamenti, perché così passa il principio che l’informazione si possa e anzi si debba comprare: per noi non è così.
Non è stata una grande perdita: il rigore etico ci ha condotti con maggiore convinzione a scoprire luoghi ben più emozionanti di quelli imposti dalla massificazione del turismo. E’ così che si incontrano delle splendide Persone che ogni giorno lavorano con competenza, abnegazione e modestia per la valorizzazione dei beni culturali meno noti. Intellettuali di sterminata Cultura che non hanno perso un briciolo di umanità. Gestori di Musei ben felici di fare conoscere le meraviglie che custodiscono, illuminati dalla gioia di veicolare Conoscenza a quanta più gente possibile, senza chiedere null’altro in cambio che la tua attenzione per il loro lavoro prezioso e il sostegno a un eroico impegno quotidiano.
Pure troppi ristoratori danno per scontato il presunto gusto dozzinale dei turisti, offrendo ai più ingenui, soprattutto gli stranieri, menu abominevoli che mettono nello stesso piatto tutti i luoghi comuni della cucina fiorentina e italiana. Anche in questo caso, oasi di purezza gastronomica ce ne sono ancora in città e ve le abbiamo raccontate in un apposito speciale su dove mangiare tipico a Firenze (http://www.
L’amore non scontato per Firenze, porta a incontrare storie di vita vera più sognanti di una favola, commoventi racconti di solidarietà per l’infanzia, ma anche l’orrore estetizzante della Scienza, tra appassionanti testimonianze di viaggi tra i popoli, meraviglie della Natura e lo splendore dell’arte fotografica.
Il tutto, senza dover pagare nulla.
Perché a Firenze le cose più belle sono le più semplici.
Si può ricevere una lezione di Storia perfino dai cartelli di un cantiere in costruzione, come quello che occulta in parte la piazza che ospita la Camera di Commercio di Firenze…
… raccontando la storia del Cambio…
… dei calzolai…
… e dei “beccai”…
… mentre l’arte contemporanea prorompe da un muro anonimo…
… e perfino la Morte viene narrata con (la) Grazia.
Prima di raccontarvi cosa abbiamo trovato, ecco la cronaca sparsa di come abbiamo amato perderci, a Firenze…