Perché visitare le Marche? Perché le ViviAmo…
Il nuovo claim del Servizio Sviluppo e Valorizzazione delle Marche della Regione marchigiana è sintetico quanto evocativo. E’ “ViviAmo le Marche”, affermazione che anche graficamente punta su un’attrazione sentimentale verso un territorio di ricchezza inaudita.
Non a caso l’offerta si divide in vari ambiti.
Marche in Blu che punta sul mare, grazie a “17 bandiere blu che certificano la qualità delle acque e dei servizi, 180 chilometri di costa, 26 località che si affacciano sul Mare Adriatico, il porto marittimo di Ancona e 9 porti turistici”.
Made in Marche invece valorizza enogastronomia e artigianato: l’invito è a “inoltrarsi senza meta lungo le strade che salgono colline ammantate da olivi, vigneti, girasoli e lavanda, a due passi dagli antichi borghi murati”, con la possibilità di assaggiare “quindici vini Doc e cinque Docg” che “accompagnano i piatti tipici a base di pesce o di carne della cucina locale”, oltre “ai saporosi formaggi, salumi, olio d’oliva, pasta e carni delle dolci colline, fino a giungere ai monti dell’Appennino dove predominano i forti sapori dei salumi, dei rinomati formaggi, dei pregiati tartufi e funghi”.
The Genius of Marche sottolinea che la regione è “un museo diffuso, una rete di città d’arte e borghi storici incastonati in un mare di colline coltivate che si affacciano su vallate che vanno dal mare all’Appennino, dove sono conservati capolavori di Piero della Francesca e Lorenzo Lotto, Rubens e Tiziano, teatri e strade romane, botteghe di ceramica”.
Spiritualità e Meditazione sono importanti nelle “Marche che hanno accolto la Santa Casa di Loreto, definita da Giovanni Paolo II il vero cuore mariano della cristianità”, tanto da eleggersi a “terra di santi, beati e papi che hanno segnato la storia e la cultura regionale facendo fiorire centri di spiritualità diffusi lungo le valli marchigiane o in luoghi appartati”.
Parchi e Natura Attiva fa notare che “il patrimonio naturalistico marchigiano è imponente: due parchi nazionali (Monti Sibillini e Gran Sasso e Monti della Laga), quattro parchi regionali (Monte Conero, Sasso Simone e Simoncello, Monte San Bartolo e Gola della Rossa e di Frasassi), insieme a sei riserve naturali (Abbadia di Fiastra, Montagna di Torricchio, Ripa Bianca, Sentina, Gola del Furlo e Monte San Vicino e Monte Canfaito)”, oltre a tanti luoghi ideali “per praticare tutti gli sport invernali, oppure canoa, kayak, rafting, volo libero, speleologia e torrentismo”.
Dolci Colline e Antichi Borghi fa riferimento a “luoghi di storia e tradizione”, riferendo che “sono 23 i borghi marchigiani riconosciuti fra I borghi più belli d’Italia dall”Associazione Nazionale Comuni Italiani”.
Se vi state ancora chiedendo perché visitare le Marche, ecco la risposta di Raimondo Orsetti dirigente della Regione per il servizio di Sviluppo e Valorizzazione.
Info: www.turismo.marche.it