Chiaramonte Gulfi, città dell’olio e dei musei nel Ragusano
Olio, musei, enogastronomia: è il tridente d’attacco con cui Chiaramonte Gulfi gioca la partita del turismo sensibile in un territorio ricchissimo di offerta come il ragusano.
L’OLIO
Pur vantando la bellezza di 8 musei per 8000 abitanti e una gastronomia ricca, è l’olio ad aver reso famoso il nome della città tra i gourmet di mezzo mondo.
Quando infatti si vede apparire la scritta “Chiaramonte Gulfi” sull’etichetta di un olio extra vergine di oliva, si ha la certezza che si tratti di un grande prodotto. La quantità della produzione di olio nel territorio è ragguardevole, ma è ancora superiore la sua qualità. Merito di una natura generosa con questi spazi agricoli e di una tradizione secolare.
Non si contano medaglie e premi che piovono costantemente sui produttori della zona, portandosi dietro un indotto virtuoso e fungendo da volano per l’economia locale.
Il Comune ci tiene a sottolineare come “Ulivo saraceno Chiaramonte Gulfi è divenuta, da alcuni anni, famosa in tutto il mondo per la qualità dell’olio che vi si produce. L’olio extravergine di oliva DOP Monti Iblei, e in particolare quella sottozona Gulfi che è propria del territorio di Chiaramonte, ha ricevuto negli ultimi anni i riconoscimenti nazionali ed internazionali più prestigiosi”.
Apprezzatissima poi la citazione da Luigi Veronelli che in Guida all’Italia piacevole ebbe modo di notare come “a Chiaramonte Gulfi si produce olio di oliva di eccezionale bontà: giallo dorato, è come percorso da brividi verdi; saporito, polposo, quasi nulla l’acidità. Lo giudico il migliore della Sicilia”.
LE MONOCULTIVAR DI OLIO SICILIANO DEI FRANTOI CUTRERA
Tra le tante aziende d’eccellenza di Chiaramonte Gulfi, la città dell’olio in provincia di Ragusa, spicca certamente la Frantoi Cutrera, per la capacità di tutelare la tradizione e la territorialità, comunicandole però in maniera moderna e promuovendone efficacemente le qualità. A colpirci infatti non è il pregio dei suoi prodotti, ma anche il modo in cui Cutrera li propone e racconta.
Ci ha molto colpiti in particolare l’iniziativa riservata alle monocultivar: sei qualità regionali di olive, ciascuna prodotta in purezza, ma proposte tutte assieme in una bella confezione.
Con l’invito al consumatore internazionale “experience the many tastes of sicilian mono cultivar olive oils”, ha la valenza rivoluzionaria di equiparare le singole tipologie di ulivo alla montante importanza dei monovitigni nel mondo del vino.
Prendere una confezione con le bottiglie piccole dei sei tipi di olio proposti da Cutrera, equivale a fare un vero corso di degustazione. Abbiamo fatto l’esperienza di provare in sequenza Moresca, Nocellara Etnea, Biancolilla, Nocellara Iblea, Tonda Iblea e Cerasuola.
E’ stato come attraversare gli uliveti dell’intera Sicilia per scoprirne l’anima agreste. Assaggio dopo assaggio, è emozionante cogliere differenze, similitudini, sfumature.
E’ così che si affina il gusto anche di chi prima d’oggi non aveva pensato che un olio potesse distinguersi così nettamente da un altro. In questa maniera si contribuisce a elevare la consapevolezza del consumatore medio, ovvero colui che con la sua forza d’acquisto può davvero indirizzare l’attività dei produttori.
Vera curiosità è provare la differenza tra la Nocellara proveniente dall’Etna e quella degli Iblei, riscontrando le variazioni della sensazione di grasso al palato e dei sentori erbacei al naso.
La nostra preferenza va alla cultivar meno nota al grande pubblico, come la profumata Biancolilla e soprattutto la pungente Cerasuola.
“Un po’ per gioco, un po’ per passione abbiamo voluto offrire ai nostri estimatori un viaggio di sapori che attraversa tutta la nostra Isola, selezionando le più importanti e rappresentative varietà di olive Siciliane” spiega l’azienda: “ogni cultivar è stata selezionata nel luogo di origine e lavorata esclusivamente nei nostri frantoi per estrarre, grazie alla nostra esperienza di mastri oleari, i profumi e gli aromi che le rendono uniche”.
Confermiamo l’unicità promessa da Cutrera. Un esempio da seguire.
Info: www.frantoicutrera.it
I MUSEI
Perfino il turismo finisce con il beneficiare della fama dell’olio del territorio. Con grande intelligenza, gli amministratori locali ci hanno costruito intorno un’offerta perfettamente calibrata sul visitatore potenzialmente attratto dalla fama oleosa della città.
Un consumatore attento alla qualità e alla provenienza dell’olio è infatti certamente anche una persona sensibile alle tradizioni dei Territori e alle culture locali: è proprio a questo ideale viaggiatore di elevato profilo che si rivolge l’offerta turistica della città, incentrata soprattutto sui citati otto musei, in gran parte fortemente ancorati al racconto dell’ambiente in cui sono inscritti.
A far da traino, il Museo dell’olio, ovviamente, ma non sono da meno gli altri. La mossa intelligente è stata quella di non mettersi in competizione con i ricchi musei archeologici della zona del ragusano né con le prestigiose gallerie d’arte della provincia, ma di amplificare ciò che la storia indigena ha donato ai posteri.
Di pregio anche la sede di alcuni di questi Musei, Palazzo Montesano, situato nell’omonima via Montesano, “l’edificio di abitazione privata più monumentale della città. Volle rappresentare il prestigio sociale e politico raggiunto dalla famiglia Cultrera Montesano nel secolo XVIII. Alla realizzazione concorsero maestranze e progettisti di rilievo: tra cui gli architetti catanesi Vincenzo Ittar (scalone nobile) e Antonino Battaglia (prospetto) figli di Stefano Ittar e Francesco Battaglia, che assieme a Vaccarini realizzarono la ricostruzione barocca post terremoto di Catania”: la descrizione è del sito www.archiviodegliiblei.it.
Il palazzo di musei ne ospita cinque: Ornitologico, Liberty, degli strumenti etnico musicali, dell’olio e la Pinacoteca G. De Vita.
Gli altre tre spazi espositivi sono il Museo di Arte Sacra di via S. Caterina (angolo Piazza Duomo)…
… il Museo di Cimeli Storico Militari di Piazza Duomo…
… e il Museo del Ricamo e dello Sfilato siciliano di via Lauria 4, una “delle viuzze adiacenti la storica scalinata di San Giovanni”.
Prima di andare a visitare alcuni musei di Chiaramonte Gulfi e di portarvi a pranzo, abbiamo chiesto al sindaco Vito Fornaro di riassumerci gli aspetti peculiari della città.
Info: www.comune.chiaramonte-gulfi.gov.it