Birra Eretica, dalla Brianza il gusto di una “scelta”
Nomen omen? In parte sì. Se si sceglie di chiamarsi eretici fin dall’etichetta di una birra, quell’eresia in qualche modo la si deve ritrovare nel bicchiere, o quanto meno nella filosofia aziendale.
In verità qui l’appellativo più che una dichiarazione di intenti appare come un espediente di marketing e al tempo stesso è frutto di ricerca storica: “nel medioevo Concorezzo fu sede di una delle più importanti sette di eretici in tutta Europa, quella dei Catari e poiché il significato della parola Eresia in greco voleva dire scegliere, ci è sembrato Eretica un nome che racchiudesse in sé entrambe le caratteristiche”.
E Concorezzo, in provincia di Monza a Brianza, è stata proprio la sede della cantina della Birra Eretica, prima che si spostasse a Ornago. Ma la suggestione storica è rimasta, tanto da confluire nello slogan del birrificio: “Eretica/o è colei/colui che ricerca, prova, gusta, valuta e poi sceglie… di bere la nostra birra!”.
Come spesso accade nel mondo brassicolo artigianale, l’avventura è partita da un kit per produrre la birra a casa. La casa era quella di Luciano, il mastro birraio di Eretica, dove la produzione artigianale “avveniva nella cucina di casa, la prima fermentazione in soggiorno e la rifermentazione naturale in bottiglia avveniva nella camera da letto, con molta comprensione della moglie”.
Da lì si è passati a un microbirrificio, fino alla struttura odierna che produce birre di notevole personalità.
Come la Ornagher, una Kölsch, stile birrario tedesco tipico della zona di Colonia che prevede l’alta fermentazione, sentori fruttati e un moderato apporto alcolico. Questa versione brianzola si annuncia al naso con un intenso profumo floreale che trasmette allegria primaverile, mentre al sorso è un tripudio di freschezza aromatica.
Ancora ispirazione teutonica per Eclisse, in stile Dunkel Weiss, ovvero la versione scura della birra di frumento, in questo caso tradizionale della zona di Monaco di Baviera: nuovamente un prodotto di modesto grado alcolico (4.8%). L’approccio olfattivo scatena una chiara sensazione di mela matura, mentre in bocca ci si ritrova tra la cotognata e un retrogusto di pera Williams, fino a un seducente finale di carruba.
La Balurdon cambia riferimenti e impatto, infatti è una Belgian Strong Dark Ale che lascia il segno con i suoi 8.5% gradi alcolici e una personalità organolettica molto intensa, fin dalla beva materica.
Ci siamo fatti raccontare il mondo della Birra Eretica da Luciano Parolini e Ilario Limonta, intervistati nel corso dell’ultima edizione dell’Italia Beer Festival (www.italiabeerfestival.it).
Info: www.birraeretica.it