Cucinare “a occhio”: 99 ricette casalinghe ispirate al “quanto basta”
Un libro dedicato a chi “si affida ai propri occhi anziché alle bilance di precisione ed è convinto che cucinando s’impara”: si intitola Io cucino a occhio e lo ha pubblicato Altreconomia.
E’ un “manuale di cucina libera, casalinga, a mano e naturale” che propone ben novantanove ricette di “filosofia q.b., ovvero quanto basta”, arricchite dalle illustrazioni di Chiara Perugini, con la prefazione di Pietro Parisi, il cuoco contadino.
La filosofia q.b. indica “una via più personale e libera alla cucina di tutti i giorni”: quindi niente dosi né regole predefinite, ma una guida dedicata a chi “ai fornelli si affida alle mani, al pizzico o al pugno invece che alla bilancia di precisione”, nonché a chi “agli chef-padroni televisivi preferisce le ricette scritte in corsivo trovate in un cassetto o tramandate a voce”.
Non a caso l’autrice è Giovanna Olivieri, cuoca ma anche mamma, una che dà “grande valore a tutte le usanze antiche: all’apprendere fin da piccoli, all’ascoltare i consigli altrui, al confrontare le proprie esperienze con quelle di altri, alla riscoperta della tradizione legata alla stagionalità degli alimenti, all’uso di unità di misura approssimative, ma nella maggior parte dei casi sufficienti a ottenere buoni piatti”.
Le ricette sono tradizionali, “divise in antipasti, pasta asciutta, zuppe e minestre, secondi e piatti unici, contorni, pizze e torte salate, dolci e confetture”.
Si può così, in maniera semplice, imparare a cucinare Uova, Carne, Pesce, ma anche la pasta all’uovo, la pizza, il brodo senza dado, la crema chantilly, il Paté di olive, i Tortelli di radicchio, i Tortiglioni alla parmigiana, la Zuppa di farro e castagne, l’insalata russa, l’Anatra all’arancia, i Calamari ripieni, la Frittata patate e salsiccia, le Verdure gratinate, la Parmigiana di melanzane, la Crostata di frutta, il Tiramisù potente, la Marmellata di mele cotogne.