Cristallier di Maley, l’avvincente storia del sidro in chiave Vermouth
Come un romanzo giallo ma a lieto fine, con il caso che gioca le sue carte e il protagonista che viene premiato per la sua ostinazione: ha suggestioni letterarie la creazione del Cristallier, liquore a base di sidro in chiave Vermouth.
Il protagonista è Gianluca Telloli, enologo specializzato in sidro di mele che produce per la valdostana Maley. Nell’ambito del rapporto commerciale con un importatore statunitense, cercava un liquorista che avesse memoria dei prodotti degli anni ’50. Le sue indefesse ricerche lo fanno imbattere in Alessandro Revel Chion, “maestro distillatore e liquorista, sapiente interprete della storica scuola erboristica piemontese”, titolare di una distilleria nata nel 1850, giunta alla settima generazione di una gestione familiare, situata “nel cuore del Canavese, a Chiaverano, terra in cui si susseguono i laghi morenici e i castelli che profumano di storie millenarie avvolte nell’aria pulita che arriva dalle Alpi”, in provincia di Torino (www.distilleria-revelchion.it).
Telloli scopre così che Revel Chion ha una straordinaria corposa collezione di estratti prodotti intorno all’arco alpino per produrre dei vermouth di scuola piemontese e sabauda. Da lì l’idea di creare un felice incontro tra la tradizione erboristica della Val d’Aosta e quella liquoristica del Piemonte, usando come trait d’union le mele antiche, senza dimenticare la fonte d’ispirazione della Chartreuse.
L’intento è di ricreare il fascino di profumi e sapori che riconducano a emozioni d’inizio secolo scorso, “in pieno stile Belle époque”, insieme all’originalissimo apporto organolettico delle antiche mele di montagna coltivate in altitudine.
Il nome Cristallier si riferisce ai “cercatori di cristalli in alta montagna tra i ghiacciai”, nelle stesse montagne in cui Maley cerca profumi.
Per gli aspetti tecnici, Telloli spiega che “partendo da un sidro base frutto dell’assemblaggio delle nostre mele alpine l’aroma di base è ottenuto con l’assenzio abbinato ad angelica, maggiorana, timo e salvia sclarea”, in un “abbinamento con aromi contenenti componenti amari (china, genziana, rabarbaro e legno quassio) che equilibra il dolce creando una sorprendente armonia in bocca”.
In effetti è molto ampio lo spettro aromatico del prodotto finale, dove l’agrumato è innervato da sentori balsamici, mentre dolce e amaro si avviluppano in un mix che conquista tutti.
Telloli ci ha raccontato la genesi del Cristallier di Maley davanti alle nostre telecamere.
Info: www.maleymontblanc.com
Distribuzione: www.propostavini.com