Beer In, la passione per la birra artigianale dalla provincia di Biella
Lo stretto rapporto di Beer In con una zona dalla forte identità è segnato dalla scelta di collocare la nuova sede operativa “in un’ala di un ex filatura, struttura caratteristica del territorio biellese, fortemente legato all’industria tessile”.
Siamo a Trivero, in provincia di Biella, dove questo birrificio artigianale crea birre “assolutamente non pastorizzate quindi vive e in continua evoluzione, prodotte senza l’aggiunta di additivi e conservanti”.
Dal sito si apprende che tutto “nasce dalla passione di Gianni Mazza per la birra in tutte le sue forme; collezionista birrario da 35 anni e homebrewer da quasi altrettanti, decide, insieme ad alcuni amici di gioventù, di iniziare questa avventura: non produrre più solo per sé e pochi altri ma offrire il frutto della sua esperienza ad un pubblico più vasto”.
Il risultato sono birre dalla beva godibile che rinunciano al sensazionalismo di ingredienti bizzarri, puntando sull’emozione essenziale.
Curiosa la scelta di dedicare ogni birra a un animale, con tanto di riproduzione grafica stilizzata in etichetta: è così che vediamo scorrere per esempio il pipistrello, la libellula, l’allocco, il rospo, il ghiro.
Gil è una Pils molto fresca al naso, densa e fragrante al palato, in cui l’amaricante emerge nel finale, portando con sé note vegetali.
Peru Pistun, in stile Hefe Weizen, ha profumi di cereali e note floreali, una forte impronta aromatica, sentori di banana matura e un retrogusto delicatamente torbato.
Uluc, American Pale Ale che spande ricordo di grano appena tagliato, è densa e pastosa, in cui l’amaro è intensamente materico.
Ci sono poi tre interpretazioni dello stile India Pale Ale.
Luvera, con bouquet floreale, sensazioni di barbabietola e stimolante acidità.
Asnas che olfattivamente sorprende con freschezza di campo, mentre in bocca emerge l’erbaceo e un delizioso retrogusto zuccherino.
Pisavaca amplifica tali note dolci, in un trionfo zuccherino che soltanto nel finale lascia il posto all’amaro, creando un originale mix organolettico.
Le birre di personalità più estrema sono Rata Vuloira, Rauch Bier che fa dialogare torba e abboccato; Babi, Dark Strong Belgian Ale che attinge a piene mani al fruttato; Creamin’ Ale, Robust Porter quasi masticabile che unisce sensazioni tostate e fondenti.
A parlarci del birrificio e delle sue produzioni è Davide Canazza, intervistato nel corso dell’ultima edizione dell’Italia Beer Festival.
Info: www.birrificiobeerin.it