Osteria da Angiulino a Lecce, ristorazione popolare storica della città
E’ l’istituzione della cucina popolare a Lecce, ma non aspettatevi medaglie e lustrini nel locale, perché l’Osteria da Angiulino negli arredi e negli ambienti è esattamente come i suoi piatti: essenziale, semplice, spartana, quindi sincera.
Se ci si vuole fare un’idea della gastronomia leccese, bisogna allora raggiungere via Principi di Savoia 24, in centro, dove nel 1976 Angelo Fiorentino diventa per tutti Angiulino, quando, con al fianco la moglie in cucina, si mette “dietro lo storico bancone di quella che un tempo fu una putea te mieru e oggi è diventata Osteria da Angiulino”. Il sito del locale lo ricorda come “luogo d’incontro e socializzazione, dove gli amici trascorrevano piacevolmente le loro giornate sorridendo tra un bicchiere di vino e una smazzata di carte, quando i sapori semplici e genuini facevano parte della quotidianità dei salentini”.
Oggi l’atmosfera ha virato verso la pura ristorazione, ma i sapori sono rimasti sempre gli stessi, anche se nel frattempo è sparito un piatto identitario come i Turcinieddhi (involtini di frattaglie ovine o caprine), perché ritenuto troppo pesante per gli stomaci imbolsiti contemporanei.
Ma il resto dei piatti fondamentali è ben presente in carta.
A partire dalla purezza disarmante di Fave e Cicoria, dove le prime diventano una corposa purea su cui adagiare la verdura, in un magnifico compendio di gusti contadini.
Ghiotta la parmigiana alla leccese, caratterizzata dalla presenza di uova e polpettine.
Polpettine che sono da provare nella succulenta versione di carne di cavallo, di piccolo calibro, servite come antipasto.
Sempre tra i piatti d’entrata si segnalano delle buone crocchette di patate.
Squisiti poi i pezzetti di cavallo, serviti nel loro intenso sugo di pomodoro.
Ma se siete in vena di tipicità, qui non mancano orecchiette, Sagne Ncannulate e Ciceri e Tria tra i primi, mentre tra i secondi da registrare tanti tagli di cavallo e i Municeddhri, le lumache locali di dimensioni medio-piccole, non sempre in carta, perché l’onestà porta il gestore a non prendere quelle che arrivano da fuori, soprattutto dalla Tunisia. Come Antipasto della casa a Lecce si intendono invece le verdure grigliate.
Si fa notare anche un ottimo pane casereccio.
Per accompagnare il pasto, fidatevi ciecamente dei vini della casa. Si tratta di tre interessantissime declinazioni del medesimo vitigno autoctono, il Negroamaro: succoso nella versione in rosso, floreale quello rosato, sorprendentemente buona la vinificazione in bianco, sapida e avvolgente.
Si spende pochissimo, ma si gioisce moltissimo.
Info: www.osteriadangiulino.it