Il Verdicchio dei Castelli di Jesi La Staffa, secondo tradizione
Lo hanno definito un enfant prodige Riccardo Baldi, sottolineando il suo essere nato nel 1990, ma non è la giovane età in sé a stupire, quanto il suo viscerale attaccamento alla tradizione più antica, alle pratiche contadine ataviche e alla memoria millenaria che il vino porta in sé.
Baldi oggi dirige una cantina che ha soltanto due anni più di lui, La Staffa, sita in contrada Castelletta, nel comune di Staffolo, in provincia di Ancona.
Il nome La Staffa è stato ispirato da “una linea morbida che scavalca le colline di Staffolo, sulle quali si distendono i filari ordinati delle Marche, nella zona classica del Verdicchio dei Castelli di Jesi, intorno ad un paese che prende nome dalla sua storia e dal vino che produce”.
Sul sito della cantina si parla non a caso di tradizione e cultura antica di un territorio vocato al vino, nel cuore del quale “è sorta una piccola Azienda vinicola nata per il consumo familiare, con l’amor proprio di chi ama il piacere delle cose fatte bene, il gusto per il buon bere, la soddisfazione di produrre qualcosa di speciale”.
Parole che scaldano il cuore e suonano controtendenza in un mondo del vino che annovera troppi agglomerati affaristici e produttori con il solo scopo del profitto, mentre qui il fare vino viene ricondotto all’atto agricolo ma anche al gesto d’amore, verso la terra, verso l’identità locale, quindi verso se stessi.
La conferma di tanto cuore e purezza d’intenti è nel principio che “la coltivazione dei vitigni autoctoni è alla base di una produzione limitata, di elevata qualità” in cui “le uve sono accuratamente selezionate in vigna per esaltarne le caratteristiche organolettiche”, attraverso una vendemmia attenta “regolata sul ritmo dell’uva matura, dei tempi di raccolta ottimali di ogni grappolo”, sottoposta poi a pigiatura soffice per ottenere “il meglio da ogni chicco per fare buoni vini ricchi dei profumi originari”.
Per questo La Staffa ha ben ragione nel definirsi “una cantina semplice con il sapore autentico delle tradizioni”.
Sapore che si ritrova chiaramente nei suoi vini.
Il Verdicchio dei Castelli di Jesi della cantina ha un intenso bouquet floreale, mentre al palato è elegante, misurato, con una nota amarognola frutto del rigore della terra, resa poi stuzzicante da un bel sottofondo minerale.
Mineralità ancora più evidente nel Rincrocca, dalla suadente sapidità, con un sentore di frutta matura che emerge nel finale: grande beva, ma sempre intensa e di spessore.
A raccontarci questo impegno bucolico carico di poesia e umanità è proprio Riccardo Baldi.
Info: www.vinilastaffa.it
Distribuzione: www.propostavini.com