Con i Mixologist, cocktail che raccontano storie e culture
I superalcolici in Sudamerica sono scrigni pieni di storia che raccontano territori e comunità: lo si può comprendere grazie all’offerta di mixologist colta ed elevata del Latinfiexpo di Malpensafiere.
La vicenda più densa è quella narrata dal Pisco Bar. Il Pisco è il distillato identitario del Perù, la cui potente impronta fruttata deriva dalle uve aromatiche utilizzate e dal suo essere un’acquavite di mosto, quindi puro succo fermentato.
Quello che non si sa è che il Pisco è una questione di donne: quando era un fortissimo distillato da 70 gradi, fu una bevitrice a convincere ad abbassarne il livello alcolico, mentre oggi a muovere il settore è l’associazione Las Damas del Pisco che riunisce produttrici e operatrici che hanno scalzato gli uomini dai posti di comando, una vera rivoluzione culturale testimoniata al festival da una mostra fotografica.
Per questo di dice che “se bevi un buon pisco, c’è una donna dietro”.
E di Pisco buonissimi ce ne sono da provare qui al Latinfiexpo: i migliori sono il Quatro Gallos, da uve dei vigneti della Vale di Ica, molto equilibrato e privo di eccessi etilici, quindi lo strepitoso Santiago Queirolo da uve Quebranta in purezza, dal bouquet spesso, deliziosamente abboccato.
Lo spazio della Mojiteria di Legnano (lamojiteria.it) invece spiega e offre il vero mojito alla cubana, ben lontano dalle sbobbe servite nelle discoteche: viene fatto con ghiaccio intero a cubetti (e quindi non tritato), con zucchero bianco (e non quello integrale di moda), mettendo della menta anche il gambo, ricordando che in origine nasce come cocktail dissetante e non quale bomba alcolica.
Unica variante proposta, l’inserimento di frutta fresca o di spezie: tra tante declinazioni, imperdibili la versione al mango e quella pazzesca allo zenzero.
Abbiamo ripreso con la nostra telecamera la preparazione del mojito alla maracuja, ad opera di Yarin Moroni che gestisce la mojiteria con Valerio Sassone: ecco la video-ricetta di questa squisitezza.