Trattoria La Pecora Nera a Roverbella (MN), l’autentica cucina mantovana
Uno dei più importanti presidi della cultura gastronomica in Italia, il tempio fondamentale per godere la meravigliosa vera cucina del mantovano, un luogo che ogni italiano di buon senso dovrebbe conoscere per comprendere il cuore più autentico e sincero del Paese: è la Trattoria La Pecora Nera, accoccolata in una piccola frazione di Roverbella, in via Baracca 9 a Canedole, a una manciata di chilometri da Mantova.
Siamo “nel cuore delle risaie mantovane”, ma anche tra Mantova e Verona, intrecci territoriali che si ritrovano puntualmente nel piatto, dove sbalordiscono le cotture perfette e la fragranza dei cibi.
In carta, l’enciclopedia della cucina povera del territorio.
Il Risotto con pesce gatto spolpato è una poesia: sgranato e asciutto, ha un sapore delicato e unico.
Le Tagliatelle con Germano sono un capolavoro: la carne di questa regale specie di anatra è sublime, tanto da necessitare di poco condimento, frutto di una cottura che rappresenta una prodezza.
I Maccheroncini alla Gonzaga, con zucca e salamella, sono un piatto rusticamente ghiotto, tratto da un’antica ricetta.
Imperdibili le Tagliatelle al Tartufo dei Monti Lessini, con la carnosa pasta rustica fatta in casa, magnificamente mantecata con ottimo burro, impreziosita da un tubero ipogeo eccezionale.
Un classico della zona il fritto Misto di pesce d’acqua dolce, con pesce gatto, rane, saltarei (gamberetti di fiume), pessin (pesciolini di risaia), vera sinfonia al palato.
Spettacolari le trippe con il loro brodo denso dal sentore selvatico e dalla fitta consistenza.
Chiusura imprescindibile con il Sugolo, antichissima ricetta di un budino di mosto d’uva che i contadini preparavano durante la vendemmia: qui è “fatto con la nostra uva fragola e ristretto di Lambrusco”, senza zucchero aggiunto, pura squisitezza di stagione con la sua dolcezza profumatissima, la cui materia prima proviene dal pergolato del locale sotto il quale d’estate è anche possibile accomodarsi per pasteggiare.
Strepitoso anche il Semifreddo ai Mirtilli con salsa ai frutti di bosco, ricchissimo di frutta.
Perfetto per accompagnare il pasto il Rosso della Signoria della Cantina Gonzaga, Lambrusco Mantovano frizzante secco da uve Salamino e Ruberti “ottenute con sistemi di lotta integrata” (www.cantinagonzaga.it): dall’intenso profumo floreale e con un carattere amabile, ha spirito titillante e abboccato delizioso, con una freschezza che lascia uno splendido ricordo.
Per il dopo pasto, concesso un ideale allontanamento dal territorio, per gustare i fenomenali distillati artigiani che Massimo Donei realizza per la sua L’Ònes, distilleria di Panchià, in provincia di Trento (www.grappalones.it). Si tratta di “una serie di infusi naturali a base di grappa Trentina” in cui “ogni singolo ingrediente viene raccolto manualmente e trattato con passione, rispettando la storia di un popolo che nell’arco dei secoli ha saputo svelare i segreti di erbe e piante officinali”. Tra le tante opzioni (come Cirmolo, Cumino Montano, Felce selvatica), quello che più ci ha impressionato è il distillato Al Lupino Tostato di Anterivo che sprigiona sentori di caffè e di cacao.
Abbiamo raccolto in un video le immagini di queste specialità che ci hanno inebriato.
A rendere ancora più emozionante l’esperienza di questo grandioso locale è l’originalità dei suoi arredi, una vera e propria scenografia “sempre decorata a tema con oggetti ricercatissimi”: una successione di ceramiche raffinatissime, piatti dalle eleganti rifiniture, reperti di vita agreste, modernariato, bambole apotropaiche e qualche bizzarria.
Tutto merito di Vania Errati, titolare dalla formidabile personalità che lascia il segno. Schietta, brillante, si fa apprezzare per l’intelligenza viva e irretisce con i suoi racconti, a partire dalla spiegazione del nome del locale che poi è l’appellativo che si è guadagnata da bambina, quando aveva già manifestato il suo carattere ribelle tanto da essere giudicata una “pecora nera”, epiteto sul quale oggi ironizza.
E’ sempre Vania a presidiare la cucina, anche se condivide i meriti con le collaboratrici: “ai fornelli e in sala tutte signore, forse un po’ fattucchiere e – perché no – un po’ pecore nere delle terre del riso e del pesce di fiume che la cucina povera locale ha saputo coniugare sapientemente fino ai giorni nostri”.
Ecco perché siamo orgogliosi di essere riusciti a strapparle qualche dichiarazione davanti al nostro microfono, nella breve video-intervista che segue.
Info: www.trattorialapecoranera.com