Cosa sono i Musei d’Impresa?
“La creazione di un sistema di archivi e musei aziendali, la diffusione di standard qualitativi e la promozione del concetto di responsabilità culturale dell’impresa” sono tra gli scopi dell’Associazione Italiana Archivi e Musei d’Impresa, contenuti nel Manifesto di Intenti firmato il 15 Settembre del 2001.
Una struttura nata per offrire “una ricca panoramica della storia produttiva, culturale e progettuale del nostro Paese e delle sue eccellenze nei principali settori del made in Italy: design, food, moda, motori, economia e ricerca”, dove “il racconto dell’impresa e dei suoi protagonisti è affidato ai documenti tecnici, amministrativi, commerciali, ai materiali iconografici, ai prodotti e ai macchinari conservati e valorizzati all’interno degli archivi e dei musei d’impresa”.
Ma cosa sono i Musei d’Impresa? Come funzionano? Quale ruolo ricoprono all’interno del sistema industriale? Come vengono percepiti dal pubblico?
Coniugazione di due istituti (museo + impresa) tuttora distanti nell’orizzonte del senso comune, per Fiorella Bulegato, oltre a rispondere a legittime ambizioni promozional-pubblicitarie dei promotori, sono indispensabili per educare chiunque voglia conoscere le concrete attività d’impresa, beni e servizi: nel suo volume I musei d’impresa. Dalle arti industriali al design pubblicato da Carocci, ne sostiene il loro essere necessari per la scuola e l’università, il ruolo di celebrazione della memoria di chi li realizza, ma soprattutto l’importanza nel “fare conoscere vicende, protagonisti, e aspetti della storia imprenditoriale, andando a documentare parte del processo di industrializzazione del Paese”
Di forma esclusiva di corporate marketing parla Cecilia Gilodi che li vede quale esempio di “intervento autonomo nel settore dei beni e delle attività culturali” sul numero 101 dei Liuc Papers dell’Università Carlo Cattaneo di Castellanza.
Ne tesse le lodi Marta Maria Montella in un suo intervento per Esperienzedimpresa.it in cui si concentra sulla loro funzione di strumento di comunicazione, operando un’analisi che mostra come “rispetto a quelli pubblici, che muovono generalmente dal presupposto che sia il visitatore a doversi adattare al prodotto (Mokwa, Dawson e Prieve 1980; Melillo 1983; Hirschman 1983; Diggles 1986; Colbert 1994; Kotler 2004), i musei d’impresa sono più attenti alla domanda e hanno una più forte cultura del servizio”.
Evidenzia invece il coraggio di questo settore museale Rita Querzè sul Corriere della Sera del 9 marzo 2014: “le imprese organizzano esposizioni e archivi sfidando spesso con successo la crisi”, sottolineando anche il ruolo di Museimpresa, l’Associazione Italiana Archivi e Musei d’Impresa creata nel 2001 per iniziativa di Assolombarda e Confindustria “con l’obiettivo di individuare, promuovere e mettere in rete le imprese che hanno scelto di privilegiare il proprio patrimonio culturale all’interno delle proprie strategie di comunicazione”, capace di passare da undici a sessanta iscritti negli ultimi tre anni.
Sono alcune voci di studiosi che confermano la crescente attenzione verso il fenomeno, unitamente all’incremento dell’interesse da parte dei visitatori.
Abbiamo voluto fare il punto della situazione con Silvia Nicolis, responsabile del Museo Nicolis di Villafranca di Verona, sia su questa tipologia museale che sull’attività dell’associazione Museimpresa di cui è vicepresidente.
Info: www.museimpresa.com