Al Bar Castello di Otranto (LE), per gustare la classica Frisa salentina
Ti avvicini al locale senza grandi aspettative, consapevole di trovarti nel pieno centro di una zona turistica molto frequentata e che quindi non puoi coltivare pretese gourmet: invece appena metti piede al Bar Castello di Otranto, in provincia di Lecce, ti rendi conto subito che ti attende un’importante esperienza gastronomica, con protagonista una pietanza molto importante per l’identità pugliese, la Frisella.
O, per meglio dire, la Frisa salentina, come la chiamano qui.
A ben disporti quando ti siedi al bar è il racconto competente del personale, pronto a spiegarti che se ordini la Frisa non ti arriverà un prodotto industriale, come accade in troppi posti della regione, perché nel locale si servono soltanto quelle rigorosamente artigianali.
Sono le Friselle di Orzo cotte nel forno a pietra da Massimo Torsello, nel laboratorio di Tiggiano, sempre in provincia di Lecce, preparate con la cura di un tempo.
L’impasto, coriaceo, è tale da consentire alla frisella, una volta condita , di non essere dura ma nemmeno spappolata.
E infatti si rimane ammirati quando ti arriva il piattone pronto: la Frisella è incredibilmente perfetta, ben umida e impregnata del condimento, ma ancora magnificamente fragrante, tanto da richiedere l’uso del coltello per tagliarla.
In bocca esplode il sentore del cereale, offrendo al palato sensazioni ancestrali.
Sazia, appaga, rallegra, un piatto davvero eccezionale.
Strepitosa la versione classica, con il pomodoro che la sormonta, di eccelsa qualità, maturo al punto giusto, ricchissimo di sapore, attorniato da freschissima rucola.
In alternativa si può prendere quella con ottime mozzarelline e olive nere, anche in questo caso con un contorno di rucola.
Abbiamo chiesto al titolare Pierluigi Di Donno di raccontarci le peculiarità di queste Frise.
Per il dopo pasto, da non perdere un’altra specialità pugliese, il caffè in ghiaccio.