Museo delle Reali Ferriere a Mongiana, memoria industriale della Calabria
Un Museo per svelare una storia poco nota dell’attività industriale della Calabria in epoca borbonica.
Una magnifica esposizione museale sulla Calabria nell’800 che stimola interrogativi e approfondimenti.
Per questo dovrebbe essere obbligatorio fare visita al MuFar, Museo Fabbrica d’Armi – Reali ferriere Borboniche, abbarbicato fino ai quasi 1000 metri di Mongiana, nobile ma poco popolato comune della provincia di Vibo Valentia, nel cuore delle Serre Calabresi.
Il museo narra di un agglomerato urbano sorto sotto la spinta di un complesso siderurgico che Ferdinando IV di Borbone decise di creare qui nella seconda metà del ’700.
Il progetto si estese al territorio circostante, creando un distretto di produzione.
Di quell’epoca sono rimaste tracce, documentali e materiali, intorno alle quali dei volenterosi intellettuali stanno cercando di ricucire le maglie della Storia.
Il Museo di Mongiana è il frutto più compiuto del percorso in fieri del recupero di cotanta memoria storica. “Si tratta di un percorso informativo che, attraverso una serie di strumenti di comunicazione integrata e con un livello innovativo di fruizione con modalità tecnologicamente avanzate, conduce il turista e il visitatore nell’area delle Reali Ferriere Borboniche di Mongiana in un percorso capace di rivelare l’importanza storica e assieme antropologica del sito” spiegano sul sito della struttura.
Precisando che “le applicazioni riguardanti i due percorsi informativi e le rispettive attrezzature sono dislocate all’interno dei locali della Fabbrica d’Armi e lungo il percorso che si snoda dalla stessa Fabbrica d’Armi e arriva alla Fonderia vera e propria, per proseguire poi fino agli Altiforni e ai resti della ferriera Robinson dove si conservano i resti della fabbrica per ferri e lamine a cilindri e l’area del Cubilot, con la presenza di alcuni ambienti riferibili a magazzini, depositi e officine”.
Nel video che segue, una sintesi di ciò che è possibile ammirare e apprendere durante la visita al museo.
Nel museo sono presenti un “sistema multimediale di esplorazione spazio-temporale” con postazioni touch screen per l’esplorazione del territorio di Mongiana e della Valle dello Stilaro, itinerari didattici dedicati alle scuole, un tavolo interattivo per la visualizzazione dei documenti d’archivio.
A emozionare sono però soprattutto i reperti fisici del tempo che fu.
I minerali che venivano estratti dalle viscere di questa terra…
… attrezzi da lavoro…
… oggetti di alto valore simbolico come la campana donata da Ferdinando II…
… armi d’epoca…
… e qualche reperto archeologico come la scultura sveva rivenuta in questa zona.
In ogni sala, i pannelli esplicativi sono esemplari per il modo in cui mettono insieme perizia scientifica e capacità divulgativa, puntando a testi congrui, linguaggio semplice ma non povero, grafica allettante anche per lo sguardo più pigro, riuscendo in tal modo a svolgere la funzione pedagogica senza rinunciare al coinvolgimento popolare.
Spettacolare, alla fine del percorso, il sistema di multivisione a carattere divulgativo-evocativo che vede, sulle pareti della sala convegni, proiezioni che evocano “alcuni aspetti delle attività lavorative e della vita quotidiana, come erano all’epoca di maggior produzione della Ferriera e della Fabbrica d’Armi”, dal lavoro nell’altoforno e in miniera alla vita quotidiana degli operai, fino all’aspetto “naturalistico del luogo e del territorio limitrofo”.
Senza dimenticare il pregio architettonico dell’edificio, con quelle sue colonne doriche la cui imponente struttura in ferro massiccio è ingentilita dalle decorazioni con cornici e rosette, perla del progetto firmato da Domenico Fortunato Savino.
Oggi il museo è fulcro di un progetto di valorizzazione che “ha lo scopo di realizzare un modello avanzato di fruizione, valorizzazione e gestione di un bene architettonico e culturale e dell’area circostante”.
Anima indefessa del progetto di riscoperta che ha condotto anche alla creazione del museo è Danilo Franco, intellettuale con una profonda conoscenza di valori e vicende di questo territorio: a lui abbiamo chiesto di illustrarci la valenza dell’esposizione.
Info: www.museorealiferrieremongiana.it