Da Sicily a Torino, la gastronomia parla palermitano
Tra i tanti locali che propongono specialità siciliane fuori dall’Isola, Sicily in via Cibrario 17/e a Torino è quello che mostra il maggiore rigore.
A partire dal suo presentarsi come “il nuovo risto-bar palermitano”, sancendo un aspetto che sarebbe ovvio ma nessuno sottolinea, ossia che non esiste una sola gastronomia siciliana, bensì tante tipicità territoriali con identità così precise da mutare di chilometro in chilometro.
Basta dare uno sguardo agli espositori per sentirsi effettivamente nell’atmosfera culinaria di Palermo, in un’area ideale che si spinge fino al contiguo territorio di Trapani, come testimonia la presenza della Genovese di ricotta, friabile pasta frolla di irresistibile fragranza.
L’impronta del capoluogo siciliano emerge chiaramente con le sue Iris così diverse da quelle catanesi: queste, tanto nella versione al forno che in quella fritta, non rinunciano alla sofficità, laddove la tipologia etnea prevede invece tenace croccantezza esterna.
Ma la più ghiotta delle declinazioni è l’Iris di ricotta a forma affusolata, anche mignon.
La prima colazione è proprio la parte più attraente del pur ricco menu, con la ricotta spesso protagonista.
Ma il rigore filologico si ritrova anche nella tavola calda, tra arancini (di genere maschile, mentre a Palermo vengono chiamati al femminile)…
… a ghiottonerie come Ravazzata salame e formaggio, Rollo wurstel, Calzone fritto o al forno, Sfincionello, fino al Pani ca meusa.
La parte della pasticceria dispensa classici come la cassata, la frutta di martorana, la pasta di mandorla…
… e dei cannoli sorprendentemente credibili: la ricotta ha la giusta freschezza e la cialda ha grande fragranza oltre a una intensa forza aromatica.
I gestori sottolineano che la tradizione culinaria siciliana è frutto delle “numerose dominazioni che si sono alternate sul suo territorio”, portando in dote “moltissime nuove materie prime, ancora pressoché sconosciute nel vecchio continente”.
Tutto questo si ritrova nel locale, dove ci tengono a dire con uno slogan che “Sicily non è un’imitazione, Sicily è la Sicilia”, testimoniando lo “sconfinato amore per il cibo, associato alla sicilianità del suo promotore: Claudio Centineo”, il quale ha coinvolto “veri pasticceri e rosticceri palermitani, nonché aziende leader siciliane per l’approvvigionamento delle materie prime, prima fra tutte la ricotta” che proviene direttamente da S. Stefano di Quisquina.
Nel video seguente, un compendio di immagini, profumi e sapori del locale.
Info: www.sicilytorino.com