Il Parco della Biodiversità a Catanzaro, splendido esempio di civiltà
Quando lo vedi da fuori può sembrarti uno dei tanti polmoni verdi urbani che esistono in Italia, ma appena ti inoltri nel suo ordito di arte, natura, servizi e slanci storico-bucolici, ti rendi conto di essere davanti al più riuscito e soprattutto pensato parco naturale cittadino che abbiamo mai visto in Italia, un esempio supremo di istanze di civiltà, vivibilità, fruizione pubblica e responsabilità sociale: benvenuti nel Parco della Biodiversità Mediterranea a Catanzaro, vero vanto della sua Calabria come dell’intero Paese.
E’ nato nel 2004 nel cuore pulsante della città per riqualificare con i suoi 60 ettari l’ambiente che ospita la vecchia azienda della Scuola Agraria che versava in stato di abbandono.
E’ frutto di anni di lavoro dell’Amministrazione Provinciale di Catanzaro che “ha realizzato un massiccio intervento di rimodellamento del paesaggio nello spirito di un’ingegneria naturalistica orientata al rispetto e alla valorizzazione della biodiversità”, creando un ecosistema in cui “la dimensione naturalistica si intreccia a quella culturale, sportiva e ludica”, tanto è vero che vi si trovano strutture come il CRAS (Centro Recupero Animali Selvatici) e il MUSMI (Museo Storico Militare “Brigata Catanzaro”), senza dimenticare l’importante raccolta di opere d’arte contemporanea che costituiscono il parallelo Parco Internazionale della Scultura.
L’area raccoglie sotto il profilo botanico le “più importanti varietà locali della flora mediterranea”, mentre sotto quello faunistico vi si trovano “gufi reali, vari esemplari di pappagalli, aquile, gru coronate, un grifone del Pollino, esemplari di falco lanario e varie specie di interesse ornitologico”, alcune delle quali stazionano intorno a un suggestivo laghetto.
Mentre sei in ammirazione per tanta grazia, contornata da pulizia assoluta e pregevoli applicazioni architettoniche, arriva l’aspetto più sorprendente, il dipanarsi di percorsi di notevole lunghezza e ancora più significativa pregnanza storica e antropologica: è “la zona boschiva della Valle dei Mulini, con i suoi tre sentieri in fondo naturale, il Grande Anello del Parco, l’Anello Antico Acquedotto e l’Anello delle Miniere”, i quali si dipanano tra foreste di essenze mediterranee, le gole di un torrente e tracce dell’ingegno dell’Uomo.
La suprema intelligenza del progetto si palesa al suo massimo nel momento in cui a tanta Cultura e sensibilità ambientale affianca anche “la dimensione ludica”, attraverso “aree accuratamente studiate per i bambini con scivoli, giochi gommosi, ponti tibetani e a piramide, una funivia a pendolo e, all’interno del Parco dei folletti, un castello in legno e un vascello dei pirati”, giochi che consentono ai più piccoli di avvicinarsi alla Bellezza già in tenera età, insieme alle famiglie. Vedere dei pargoli che si divertono spensierati tra antiche vestigia ed espressioni artistiche attuali, commuove e dà luminosa speranza per il loro futuro.
Naturalmente il Parco è anche il paradiso degli sportivi, grazie ai sentieri predisposti per il footing e la mountain bike, una piccola area fitness, campetti di minipallavolo, calcetto e basket e una pista di pattinaggio sul ghiaccio. Ma ci sono spazi che invitano anche ai cari vecchi giochi di carte.
A completare l’esperienza intervengono i servizi di ristorazione, l’accesso gratuito a Internet in tutta l’area, un servizio gratuito di navetta all’interno del Parco e tra il Parco e il centro storico.
Un vero capolavoro di civiltà che sarebbe auspicabile venisse seguito ovunque nel Paese. Potete ammirarlo nel video qui sotto.
Info: http://www.parco.provincia.catanzaro.it/