Ipogeo Palmieri, memoria messapica nelle viscere di Lecce
La discesa fisica consta di pochi scalini, mentre la discesa ideale è di infinita profondità, perché ogni passo che compi verso le viscere di questo luogo magico nel sottosuolo di Lecce corrisponde a un atto di introspezione personale, stimolando riflessioni sulla vita e la morte, sul tempo fuggito e l’eternità fissata in una vestigia culturale: per questo è imprescindibile una visita all’Ipogeo Messapico di Palazzo Guarini in via Palmieri, nel pieno centro della città.
Si trova nel giardino del palazzo storico oggi proprietà della gentilissima e disponibile famiglia Guarini.
Appare inizialmente come una piccola emersione muraria in mezzo al verde e non ti rendi conto di cosa custodisca fino a quando non ti introduci al suo interno.
L’odore classico delle grotte ti accompagna in un percorso sensoriale in cui muta la temperatura esterna ma anche quella emotiva.
Avverti in pieno la sacralità del posto, una tomba monumentale della seconda metà del III secolo a. C., testimonianza funeraria della civiltà dei Messapi, popolo illirico di area balcanica che in parte venne a stabilirsi anche nel Salento fin dall’VIII secolo a.C., lasciandovi tracce indelebili di enorme importanza.
Ecco come è apparsa la tomba davanti all’occhio della nostra telecamera.
L’imponenza della struttura, composta da quattro camere, fa pensare che la tomba sia appartenuta a una famiglia importante.
E’ stata riscoperta un secolo fa spoglia come la vediamo oggi, in quanto depredata nei secoli precedenti: eppure questa violazione non ne ha intaccato minimamente il fascino, rendendolo semmai maggiormente ieratico.
A renderla unica è la ricchezza delle decorazioni, tra scorci pittorici, fasce cromatiche, capitelli, inserti litici, fregi, bassorilievi, figure scultoree.
Le iconografie percepibili narrano da un lato l’irruenza della pugna dall’altro la dolcezza muliebre, creando un dialogo tra gli opposti delle umane vicende.
Abbiamo chiesto a Fabrizio Guarini di spiegarci l’importanza storica e culturale di questo ipogeo: lo ha fatto nel video che segue.