Liquore delle Sirene, magia e tradizione artigianale dal Lago di Garda
Ci sono nettari che ti conquistano già col fascino che emanano, ancor prima che abbiano raggiunto il tuo palato: è il caso del Liquore delle Sirene, con la sua genesi che mette insieme sognanti racconti della mitologia orale con una calda narrativa familiare.
L’evocazione nasce dalla leggenda che narra di una calda notte d’estate in cui ad alcuni pescatori, “mentre riposavano in una piccola baia riparata dalle onde, all’improvviso apparvero delle Sirene”: bellissime, come in ogni favola che di rispetti, “offrirono ai marinai una bevanda che diede loro la forza e il desiderio di tornare subito a casa dalle loro mogli”. Così, “da allora, in quella baia, le Sirene ritornarono a portare il magico liquore. I marinai lo chiamarono il Liquore delle Sirene. Le loro mogli, sorridendo, lo ricordano come l’Elisir d’Amore”.
Non meno affascinante il racconto intimo della creatrice del liquore, Elisa Carta, la cui ispirazione nasce dalla nonna paterna Carlina: è stata lei, figura d’altri tempi, a tramandarle le modalità di estrazione e di infusione, quelle tecniche che hanno portato anni dopo alla creazione di Sirene.
Nell’affascinante foto di inizio ’900 che la mostra serena ed eterea, nonna Carlina tiene in mano proprio un elemento botanico, quasi una prova di quel suo amore per fiori, piante e radici che ha trasmesso alla nipote.
Se a questi già forti elementi di storytelling si aggiunge la magia naturale del lago di Garda, in cui il liquore ha la sua genesi, ecco completato il corredo emozionale di un prodotto che colpisce anche per il rigore nella sua realizzazione.
“Nasce dall’infusione di 23 botanicals infusi singolarmente” spiegano sul sito, con una lavorazione interamente manuale di ingredienti naturali, i quali confluiscono in “una ricetta unica che fa incontrare la frutta e i fiori del mediterraneo, le dolci spezie d’oriente, le radici amare delle Americhe”, tra cui si segnalano Rosa Canina, Fiori d’Arancio, China, Genziana, Zenzero, vaniglia Bourbon.
Il risultato è un “bitter dorato artigianale, un viaggio che dalla tradizione porta lontano”, scaturito da erbe lavorate al torchio, rivisitando “antiche ricette di Liquori ed Elisir Artigianali Italiani” ma sempre con al centro la tradizione.
“Gli aromi dei Botanicals vengono estratti attraverso lunghe singole infusioni in acqua e alcol”, si apprende, arrivando a “una cuvée sapientemente assemblata dalla mano del mastro distillatore”, senza “l’aggiunta di coloranti, conservanti o aromi artificiali: dopo un lungo riposo in piccole botti il Liquore delle Sirene è pronto ad essere imbottigliato”, in piccoli lotti.
Il bouquet annuncia clorofilla, mentre nell’approccio in bocca spicca il floreale, in cui la dolcezza dei petali e l’amaro delle piante selvatiche si intrecciano mirabilmente in una spirale del gusto che trascina in un vortice sensoriale.
L’apporto zuccherino è discreto e questo favorisce la beva, rendendolo piacevole e mai stucchevole fino all’ultimo sorso.
Nel finale appare lo spettro aromatico della frutta, mentre la persistenza tira fuori echi di terra.
Perfetto per i cocktail, come dimostrano la tante ricette per mixologist presenti nel sito del liquore, noi lo preferiamo in purezza, per coglierne tutte le sfumature.
Nel video che segue, abbiamo provato a raccogliere le tante suggestioni di questo liquore e distillarle per immagini.
Info: http://www.liquoredellesirene.com/sirene.html