Museo Civico Bari, caleidoscopio culturale della città
La varietà tipica delle esposizioni cittadine, al Museo Civico Bari acquisisce insolita capacità di attrazione, grazie a un mirabile intreccio di suggestioni storiche, antropologiche, sociologiche e artistiche.
La fondazione del museo è datata 1913, quando “per celebrare il centenario della nascita del borgo murattiano, la Civica Amministrazione organizzò ed allestì una Esposizione Storica del XIX secolo di cui si resero promotori alcuni importanti studiosi baresi”: fu il germe dal quale fiorì la decisione del Comune di dare vita a un Museo Storico che “venne inaugurato il 26 gennaio 1919, in alcuni locali annessi al Teatro Margherita”.
Da qui iniziano travagliate vicende, tra importanti acquisizioni di materiali e cambi di sede, prima di approdare all’attuale collocazione in Strada Sagges 13, in un antico palazzo “posto ai margini dell’antico nucleo alto medievale in un’area ricca di rinvenimenti archeologici”.
La riapertura più vicina nel tempo è quella avvenuta nel 2015, “con un nuovo progetto di allestimento ed un rinnovato percorso espositivo arricchito da installazioni multimediali”.
Composite le Collezioni ospitate.
Il Fondo Tanzi contribuisce significativamente al ricco e vario patrimonio del museo, con documenti d’archivio che “costituiscono un’enorme ricchezza di notizie per la ricostruzione della storia civica e regionale dal XVI all’inizio del XX secolo”, rappresentando “una fitta rete di testimonianze sull’evoluzione della struttura politica, economica, commerciale, sociale in terra di Bari, nella successione delle diverse epoche storiche”.
Colpisce molto la raccolta di opere di Frate Menotti, caricaturista satirico nato a Bari col nome di Menotti Bianchi nel 1863, la cui arguzia sbeffeggiante era pari all’eleganza stilistica del segno, elementi con il quale ebbe molto successo sul giornale umoristico della città Fra Melitone e su altre prestigiose testate quali Figaro e l’Oggi, facendo propria l’irriverenza anticlericale “in voga tra i giornalisti e i caricaturisti dell’epoca”.
Il Fondo Antonelli dispensa scatti fotografici di grande interesse storico, “nel quale si distingue il prestigioso nucleo del fotografo barese Liborio Antonelli Matteucci”: sono presenti “numerose immagini di chiese e monumenti pugliesi”.
Il museo conserva inoltre “500 negativi su lastra di vetro, molti dei quali corrispondenti alle stampe di fotografie del fondo stesso”, mettendo in esposizione “due panoramiche e alcuni scorci di particolare suggestione di Bari Vecchia e del Borgo Murattiano”.
Poche le testimonianze di ambito bellico rispetto a quelle presenti in origine: rimangono “esemplari di armi bianche e di armi da fuoco del periodo borbonico, della Guardia Nazionale, del brigantaggio e del periodo moderno”.
Nutriti invece i reperti delle Campagne d’Africa, “frutto di numerose donazioni, soprattutto da parte di generali e militari tornati dalle campagne”, comprendenti “trofei bellici, portati in Italia come souvenir o come doni esotici”.
A colpirci maggiormente sono state le Carte da gioco Murari, con “matrici in legno e zinco utilizzate per la stampa litografica” delle stesse, quindi bozzetti originali e copie riprodotte che illustrano esemplari stampati dalla fabbrica a Bari a fine Ottocento.
Si tratta di una gloria barese oggi poco nota e che invece meriterebbe maggior fama.
Come spiegato nelle note che accompagnano l’esposizione, “le carte prodotte da Murari erano complessivamente 52, perché le sequenze delle coppe, dei denari, delle spade e dei bastoni comprendono, in aggiunta ai pezzi numerati da 1 a 10, anche le figure di un fante, di un cavaliere e di un re (tredici carte quindi per ciascuna delle quattro serie)”.
Per quanto i tratti siano somiglianti a quelli di diverse altre carte regionali, “assai poco le accomuna a quelle napoletane”, mentre si fanno apprezzare per l’eleganza estetica e la grazia delle figure.
Attraversare le sale del museo lascia la sensazione della complessità culturale di Bari e della sua stimolante stratificazione intellettuale, alimentando il fascino di questa straordinaria città.
Nel video che segue, le immagini girate con la nostra telecamera durante la visita al museo.
Info: https://www.museocivicobari.it/