Acropoli di Atene, commovente scalata alla vetta della civiltà umana
Per comprendere la vetta della civiltà umana bisogna letteralmente raggiungere quella di una rupe rocciosa che si staglia al centro della moderna Atene, sulla quale si adagia l’Acropoli con le sue vestigia in perfetta armonia con l’ambiente naturale circostante, capolavori dell’architettura ma anche del Pensiero che li ha ispirati, combinando diversi ordini e stili di arte classica che hanno determinato tutta la Cultura successiva.
Sul sito ufficiale del Ministero della Cultura e dello Sport l’archeologa Ioanna Venieri spiega che “i miti più celebri dell’antica Atene, le sue più grandi feste religiose, i primi culti e diversi eventi decisivi nella storia della città sono tutti collegati a questo sacro recinto”.
Reperti a partire dal periodo neolitico (4000/3500-3000 a.C.) dimostrano che la collina era abitata sin da allora, passando poi attraverso i vari regni che si sono succeduti, come quello miceneo, sempre considerata luogo sacro in cui si sono celebrati nel corso del tempo vari culti ma avvertita da tutte le civiltà come preziosa testimonianza socio-culturale, senza che ovviamente siano mancati significativi fenomeni di sincretismo, con la sovrapposizione di istanze religiose, nonché guerre e battaglie per conquistarne il dominio.
La roccia sacra “era dedicata alla dea Atena ma le sue pendici furono rilevate da vari altri culti”, mentre “un certo numero di grotte sul ripido versante settentrionale erano usate come santuari e venivano raggiunte da un peripatos, o sentiero, lungo un chilometro che circondava la rupe rocciosa fino al versante meridionale con i suoi numerosi santuari e altri importanti monumenti”.
E’ proprio questo l’aspetto che maggiormente rapisce nel corso di una visita all’acropoli, il percorso in salita che dona all’esperienza un tono mistico simile a un pellegrinaggio, anche grazie alla totale immersione in una natura rigogliosa e dalle sembianze ancora selvatiche, a tratti perfino resa aspra dalle escrescenze rocciose…
… dove l’ascesa assume connotati metaforici e perfino spirituali, alimentati dalla necessità di dovere compiere tale tragitto in compagnia di altre persone, ciascuna con la sua motivazione…
… con i passi resi incerti e perfino difficoltosi da un selciato bellissimo da vedere ma poco pratico da calpestare…
… mentre l’apparizione delle monumentali architetture risulta più imponente vista dal basso, nel suo proiettarsi verso il cielo.
La massa dei visitatori costringe a procedere a tappe, anche in questo caso creando una commistione tra viaggio di pellegrini e cultori di archeologia.
Quando iniziano i monumenti, ogni tratto regala un sussulto, con una successione di meraviglie unica al mondo…
… in cui comincia a stagliarsi sul fondo lo splendore della città, con quel suo abbagliante candore dovuto a un decoro urbano strabiliante, visto che buona parte delle facciate delle case sono rigorosamente bianche.
Il momento massimo di emozione lo si raggiunge una volta raggiunto il Partenone, dove c’è chi arriva al pianto commosso, come nel nostro caso, perché è di una potenza inaudita la sua somma classicità che parla direttamente al cielo ma anche al cuore.
Dedicato dagli Ateniesi ad Atena Parthenos, patrona della città, rappresenta “la più magnifica creazione della democrazia ateniese al culmine del suo potere”, realizzato non a caso nel V secolo sotto l’illuminato governo di Pericle.
Ma sono straordinari anche gli altri monumenti del sito, tra angoli di rara suggestione ingegneristica…
… scorci dalle prospettive auliche…
… particolari di estrema grazia figurativa.
Tra le curiosità, la presenza di una colonia di gatti, molto frequente nei siti archeologici, basti pensare a quella dei Fori imperiali a Roma…
… mentre qui più che mai ci viene ricordato l’immenso e decisivo contributo della Grecia alla formazione dell’identità intellettuale dell’intero Occidente.
La visita all’acropoli ateniese è un momento formativo unico e indispensabile, soprattutto se detentore di una sensibilità europea.
Info: http://odysseus.culture.gr/h/3/eh355.jsp?obj_id=2384