Al Panificio Fiore di Bari, la migliore focaccia barese della città
Se la focaccia a Bari è il cibo di culto, il Panificio Fiore è il suo tempio.
Dal suo forno in via Palazzo di Città 38 esce la più golosa versione di questo miracolo di semplicità dall’imprescindibile forma tonda, data dalle teglie in cui l’impasto si cuoce crescendo spumoso dentro e quasi croccante alla base, sormontato da pomodoro in pezzi e olive, magnificamente impregnato di olio extravergine d’oliva.
Come nei templi che si rispettano, la processione è continua in questo locale a due passi dalla Basilica di San Nicola, in una strada storica un tempo considerata la maggiore e più prestigiosa di Bari Vecchia.
La storia è ben presente anche nella struttura del panificio, allocato in una chiesa sconsacrata, una cappella bizantina risalente al XIII secolo. La memoria emerge già all’esterno, tra decorazioni in forma di stemma, formella e rilievi scultorei…
… mentre dentro il locale, sul lato destro, sono riconoscibili quattro archi sostenuti da altrettante colonne che si proiettano nelle viscere della città. Pregi storici reali che hanno posto il locale sotto la vigilanza della Sovrintendenza.
Alle pareti, un rosario di reperti archeologici e vestigia antropologiche, raffigurazioni nitide sospese tra la tensione spirituale, le credenze apotropaiche e le tradizioni religiose.
Un contesto che rafforza il valore culturale di questo panificio, non soltanto luogo di culto degli amanti della focaccia, ma anche santuario dell’identità barese.
Un locale che propone il più semplice dei prodotti alimentari ma che sprigiona un fascino al quale nessuno resiste, dai residenti ai turisti, passando per una schiera di gente nota che non ha mancato di farsi immortalare tra le sue mura, in adorazione per i prodotti del panificio.
La famiglia Fiore lo gestisce da oltre un secolo, una successione di generazioni che ha portato oggi alla conduzione di Toni, figlio del notissimo Domenico Fiore, venuto a mancare nel 2011, al quale Michele Fanelli, vicepresidente del circolo Acli-Deelfino, ha riconosciuto di essere stato “l’artefice insieme a molti altri e al comitato di quartiere della rinascita della Città Vecchia nei momenti bui e difficili che questo territorio ha vissuto”, come riportato dal Corriere del Mezzogiorno in un articolo del 23 agosto dello stesso anno del decesso (http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/notizie/cronaca/2011/23-agosto-2011/morto-mimmo-fiore-re-focaccia-1901343681219.shtml).
Un ulteriore riconoscimento del valore del panificio, al di là di quello gastronomico che comunque è clamoroso.
La focaccia barese di Fiore è indubbiamente la migliore possibile, una strepitosa ghiottoneria che mangeresti voracemente all’infinito.
Non è l’unica squisitezza del panificio, perché non meno fenomenale è il Rustico, calzone dall’impasto di spessa fragranza, al cui interno si esaltano condimenti di enorme golosità.
Da impazzire anche la bontà del Calzone di Cipolla, con ingredienti quali pancetta, uva sultanina, formaggio, mozzarella, uova, olive e pomodoro.
Il locale non ha punti di appoggio per consumare, ma se non si vuole mangiare in piedi, basta uscire dal panificio, fare mezzo passo e approfittare di un sedile in muratura, in cui potersi sedere, se libero.
Magari non prima di avere fatto scorta dei deliziosi prodotti da forno in vendita nel locale.
Se avete l’acquolina in bocca, non potete perdervi il video qui sotto che mostra le squisitezze del panificio e i suoi ambienti.