Al Vescovado di Cesena, solidarietà tra archeologia, arte e spiritualità
E’ un angolo riparato del centro storico che abbiamo scoperto durante una passeggiata notturna nella Cesena che incanta con le sue architetture immerse nella civiltà e nella pulizia dell’arredo urbano: il piccolo colonnato dell’area del Vescovado sembra nascondersi agli occhi della tumultuosa vita quotidiana, per offrire un abbraccio discreto soltanto a chi ha voglia di scavare in profondità o bisogno di ripararsi.
Siamo in un contesto affacciato su piazza della Libertà e introdotto da una piccola galleria…
… che sfocia nello spazio antistante un alloggio di suore, impreziosito da un tetto con volte a crociera esaltate da una sapiente illuminazione serale…
… sostenuto da colonne fregiate da antichi decori dal forte simbolismo…
… in cui campeggiano diverse lapidi e remote iscrizioni…
… contenenti testi scritti in latino su vicende del mondo cattolico: in una di queste memorie si legge la data del 1681…
… mentre accanto si stagliano i colori vividi di un dipinto in guisa di raffigurazione di edicola votiva del 1953.
In mezzo a tutti questi riferimenti, si notano le basi di alcune colonne…
… su una delle quali trovano posto un paio di materassini e un cuscino di umile fattura ma che sembrano preludere a un atto di preziosissima solidarietà: sembra infatti stiano lì a disposizione di chi possa averne bisogno, magari un senzatetto o qualcuno costretto all’addiaccio dalle momentanee avversità della vita.
Potremmo sbagliarci, in fondo non c’è nulla di scritto che conduca a quell’uso, tuttavia l’ambito osservato induce proprio a interpretare la presenza di quei generi di conforto come una mano tesa ai bisognosi.
Ma anche il solo averci fatto pensare a chi sta peggio di noi, sia pure per un istante, ha un valore impagabile e ci dà una lezione di sobrietà nel superficiale scorrere dei tempi che viviamo.