Alberobello, la magia dei trulli che si fa poesia urbanistica
Sarebbe bello (e opportuno) che, pur intrappolati nella folla che sciama tra i vicoli, tutti i visitatori di Alberobello, nel barese, si concentrassero non soltanto sulla baluginante bellezza della distesa dei trulli, ma anche sui profondi significati storici e antropologici che questa particolare agglomerazione urbanistica sottende.
A cominciare dall’ipotizzata origine orientale del tema architettonico del trullo, non a caso presente anche in altre località sparse per il mondo, in direzione est, dalla Grecia alla Turchia passando per il Giappone, come illustrato da una sezione dello straordinario Museo del Territorio Casa Pezzolla che si trova in piazza XXVII Maggio.
Ma i trulli di Alberobello raccontano anche della scaltrezza contadina, perché nei secoli scorsi ebbero la funzione di rifugi componibili in pietra murata a secco che si potevano smontare in fretta per eludere le ispezioni degli emissari dei regnanti spagnoli, testimonianza quindi di resistenza al potere vessatorio e, una volta tanto, di vittoria del più debole sull’arroganza del più forte.
Non meno evocativa la presenza dei segni dipinti sulle superfici esterne dei trulli, ricchi di allegorie e rimandi.
Si tratterebbe di simboli magici dai diversi significati.
Alcuni sono di origine primitiva, come la croce ad albero che unisce tre mondi, il Celeste, il Terreno e quello dell’Oltretomba, o le stilizzazioni di preghiere rivolte al divino, o ancora rimandi ebraici.
Forte la presenza di iconografia cristiana, dal tridente che simboleggia la Trinità al lettering con il nome Jesus.
Molto presenti pure i riferimenti all’astronomia, con il suo precipitato di superstizioni, con lo zodiaco ben rappresentato.
Icone che possono indurre a serie riflessioni, ma anche a traduzioni più ludiche, come quella in forma di gioielli in vendita in qualche negozio.
Proprio l’enorme presenza di negozi potrebbe stridere con la necessità della contemplazione, anche perché spesso in vendita ci sono oggetti dai discutibili legami con il territorio…
… ma bisogna rilevare che qualche esercente si pone lo scrupolo del rispetto del luogo, rendendo accessibili i trulli ai turisti senza chiedere alcun compenso: anche se dietro c’è sempre la speranza che ogni visitatore si trasformi in cliente, bisogna ammettere che non viene esercitata alcuna pressione affinché ciò avvenga.
Se ci si sa districare tra le viuzze però anche nelle giornate di maggiore afflusso non è difficile trovare angoli di quiete assoluta, dove lasciarsi irretire dalla magia del posto, lasciando scorrere con calma le emozioni indotte da un contesto scenografico dal fascino unico.
Quando arrivate o prima di andare via, non dimenticare di lanciare uno sguardo d’insieme da lontano, perché è dal fitto insieme delle costruzioni che si percepisce meglio questo miracolo della determinazione contadina e del buon gusto rurale, capace di estrarre dalla semplicità agreste una vetta della bellezza mondiale.
Durante la visita ad Alberobello, con la nostra telecamera abbiamo raccolto gli scorci più affascinanti e gli angoli più suggestivi: ve li offriamo nel video qui sotto.