Alla Pinacoteca del Mare di San Benedetto del Tronto (AP) un intreccio emozionante di arte e genius loci
Il tratto di mare Adriatico che lambisce San Benedetto del Tronto in provincia di Ascoli Piceno deve avere una magia maggiore del solito in grado di essere avvertita con potenza inaudita soprattutto dagli artisti figurativi, poiché tanti di loro se ne sono innamorati follemente fino a farsene irretire e perfino attrarre fisicamente, tanto da decidere di soggiornare o venire a vivere in questa amabile località marchigiana eleggendola a musa ispiratrice, soprattutto grazie alla potenza evocativa del suo litorale pieno di vita e operosità: si spiega così l’originale e ammaliante mostra permanente della locale Pinacoteca del Mare con il suo emozionante intreccio di arte e genius loci.
Inaugurata nell’aprile del 2009, la Pinacoteca fa parte dell’eccellente progetto del polo museale interamente dedicato al tema del mare creato dal Comune e composto da altre esposizioni tutte ospitate dal Mercato Ittico quali Museo Ittico, Museo delle Anfore, Museo della Civiltà marinara delle Marche e Antiquarium Truentinum.
La Pinacoteca nasce da un’azione di valorizzazione della produzione artistica rientrante nella collezione civica, mettendo a disposizione del pubblico opere prima conservate in depositi comunali o nelle stanze degli uffici pubblici.
Il gestore suggerisce una scala di valori degli autori in mostra quasi in funzione di guida, partendo dalla produzione di dipinti, fotografie e disegni dell’artista svizzero Alfred Joseph Châtelaine (1863-1942), del quale si apprezzano la Vendita di pesce sulla spiaggia (prima metà XX secolo) con la sua serenità pastellata accostabile a un idillio…
… nettamente contraddetta dall’esplosività cromatica e dalla tensione del tratto nella sua incendiaria coeva idea di Carenatura …
… fino al tumultuoso dinamismo dell’acquerello e tempera su carta Paranze che ha anche il merito di ricordare il ruolo degli istituti religiosi nelle attività marittime.
La mostra mette in evidenza anche lo studio presente dietro l’opera di questo artista, il quale partiva da reali tranche de vie catturate dalla fotografia che poi sublimava in linguaggio pittorico: estremamente interessante quindi l’accostamento tra la sua foto Pescatori che trascinano un’ancora in riva al mare e il quadro in gessetto colorato chiamato Ancoraggio, accomunati da tensioni muscolari che diventano linee geometriche confliggenti.
Nella scala gerarchica dell’allestimento l’opera di Châtelaine è “seguita per importanza da quella di Adolfo De Carolis (1874-1928), autore di prestigio nazionale, sensibile a cogliere aspetti di vita quotidiana e di paesaggi marini piceni”, del quale colpisce il classicismo della definizione anatomica dei corpi e la costante drammaticità del soggetto rappresentato, alimentato dalla virulenza del contrasto tra bianco e nero, come manifestato nell’apodittica xilografia a due legni Il varo (1904/5).
Proseguendo la disamina della collezione si arriva all’autore moderno sambenedettese Armando Marchegiani (1902-1987) “presente nella collezione con dipinti ad olio e disegni su carta”, come Donne in attesa (XX secolo) con la sua tensione quasi mistica a una proiezione celestiale che affranchi dalla mesta rassegnazione delle figure terrene, collazione di continuo movimento da cogliere tanto nelle increspature del mare quanto nelle scie che muovono la sabbia della battigia fino al tagliente attraversamento del cielo da parte delle nuvole.
Sono poste non a caso in grande evidenza nella sala adiacente all’ingresso due tele del pittore Angelo Landi (1879-1944) provenienti da collezione privata: si tratta di Tempesta o attesa e Bonaccia o Attesa e reti tese ad asciugare, realizzate nel periodo 1913-1918, magistrali nel fare sentire il vento o la brezza marina sull’epidermide dell’osservatore più sensibile, con pari capacità di coinvolgimento nel trasmettere il roboante incedere della minacciosa tempesta o la silenziosa tranquillità della quiete che leopardianamente ne segue.
Per completare la visita, da non perdere una discesa nei sotterranei che celano splendide architetture a mattone nudo…
… memorabilia come alcune delle vele storiche appena viste raffigurate nei dipinti…
… suggestivi passaggi segreti carichi di leggenda…
… millenari fondi stradali ancora perfettamente intatti…
… e interessantissime reminiscenze archeologiche.
Un arricchimento dell’esperienza che contribuisce a rendere ancora più memorabile il passaggio in questa struttura capace di raccontare la città da un punto di vista molto particolare, creando un modello museale da suggerire alle altre realtà comunali del Paese.
Info: https://www.comunesbt.it/museodelmare/Engine/RAServePG.php/P/25231MDM0315/L/0