Alla Pizzeria P a Lissone (Monza) vere pizze gourmet in ambiente da pop art
Entri e hai la sensazione di essere dentro una mostra di pop art, poi ti metti a sedere e ciò che ti arriva in tavola rafforza questo senso di buon gusto creativo, perché la Pizzeria P a Lissone nella provincia di Monza e della Brianza in Lombardia è uno di quei locali in cui l’arte bianca è veramente gourmet, ma senza proclami né forzature, bensì naturalmente, grazie a una raffinatezza e felicità di intuizioni capaci di regalare emozioni pensanti in ogni aspetto dell’esperienza da vivere nel locale.
Il locale si presenta come il concorso di intelligenze in famiglia di un fratello e una sorella “con una passione e un sogno: lui, le mani sporche di farina, lei attenta agli ingredienti”…
… i quali hanno deciso di spendersi “per chi, il sabato sera, si ritrova con gli amici intorno a una pizza; per chi non si vergogna di prendere l’ultima fetta; per i cultori della tradizione napoletana, per chi osa con i sapori e per chi, invece, sceglie sempre e solo la margherita”, ma anche “per Sua Maestà il pomodoro San Marzano, per le mozzarelle di bufala, per le alici di Cetara e per tutti i cipollotti di Tropea che affrontano un lungo viaggio per arrivare fino a qui, e che meritano di essere trattati con rispetto”.
Pure la scelta di Lissone come sede è motivata, poiché si trova “nel cuore di un territorio che ha tantissimo da offrire: andiamo a caccia di prodotti locali nelle cascine della zona, scoviamo i piccoli produttori, raccogliamo i sapori di questa terra e li abbiniamo ad altri che vengono da tutta Italia, stupendoci di quante cose straordinaria possano accadere su una semplice pizza”.
Se la filosofia affascina, il riscontro empirico esalta: qui è tutto una successione di pizze-capolavoro.
Come l’impressionante bontà della P6 (i nomi sono sostituiti da sigle) con sugo alla ’nduja di Spilinga (quella vera dunque, con Pomodoro San Marzano DOP), Fior d’Agerola, ciccioli di maiale (finezza assoluta), fonduta di Parmigiano Reggiano DOP 24 mesi (ghiottissima) e in uscita quelle fave fresche spadellate che rappresentano una trovata geniale, peccato però per la consistenza perché sono rimaste quasi tutte dure, un’ingenuità casuale nella gestione della cottura che non inficia l’applauso per una ricetta da urlo.
La meno elaborata P2 invece esalta la formidabile qualità dell’impasto, croccante fuori e soffice dentro, ben alveolato e della giusta umidità, del tipo alto e spumoso di scuola napoletana antica.
A proposito di coerenza con le dichiarazioni d’intenti, ecco la P8 che effettivamente omaggia il territorio brianzolo con la presenza di un ingrediente caratterizzante come la Luganega monzese, qui in osmosi organolettica con Fiordilatte e provola affumicata di Agerola, patata schiacciata, quindi in uscita carciofi freschi e pesto di ortica. Altri applausi.
Una delle pizzerie che maggiormente vale in viaggio in tutta la Lombardia e in cui tornare più volte, con tutte le ragioni del palato associate a quelle dell’intelletto.
Info: https://www.pdipizza.it/