Alla trattoria La Locandiera di Bernalda (MT), cucina famigliare lucana
Uno dei più celebrati locali di ristorazione della Basilicata e, una volta tanto, con buona ragione: ma sono soltanto dettagli le tante celebrazioni a mezzo stampa e che questa osteria sia amatissima da un certo Francis Ford Coppola, perché per apprezzare La Locandiera al n.° 194 di corso Umberto I a Bernalda basta decisamente la qualità impagabile di ogni delizia che esca dalla sua cucina.
Una cucina concentrata sulle materie prime della provincia di Matera e sulle memorie gastronomiche della Basilicata, mettendo in tavola una vivida rappresentazione della cultura alimentare del territorio.
Una trattoria non soltanto a conduzione familiare, ma anche al femminile, visto che a tenerne le redini sono due sorelle e le figlie di una di loro, ma senza dimenticare il contributo del resto della famiglia.
A farsi notare di più come autentico motore del locale è Maria Gallotta, istrionica e verace come una vera locandiera di un tempo, la cui travolgente accoglienza è specchio della cucina egualmente coinvolgente che ti aspetta.
A fare da contraltare, la composta eleganza della nipote Mariangela, raffinata sommelier, di rara grazia nel suggerire i vini, cercando davvero di comprendere il gusto del cliente e di indirizzarlo verso la bottiglia giusta.
Nel nostro caso si è trattato del Titolo di Elena Fucci, il “migliore Aglianico in purezza della Basilicata” secondo Mariangela, da un vigneto “sito in contrada Titolo nel comune di Barile, cuore della zona di produzione dell’Aglianico” come narrato sul sito della cantina (http://www.elenafuccivini.com/it-IT/index-index/?Item=prodotto).
Il bouquet esprime eleganza linfatica, mentre al palato è una distesa di velluto che muta in un bosco pullulante di frutti rossi. Avvincente, suadente, profuma la bocca evocando commozione. Sorso di grande nerbo, giganteggia con un carattere perentorio che lo rende materico e metafisico al tempo stesso.
Illuminato da cotanta meraviglia, il pasto si apre con un paio di gentilezze, quali due taralli suggestivamente serviti su una barretta di legno…
… e due sapidi stuzzichini adagiati su un piccolo cumulo di sale grosso.
Consigliabile un menu di piatti identitari, perché se si viene qui è proprio per (ri)trovare i sapori lucani di una volta.
A partire da A sagn ca’ mdicch, tripoline con mollica di pane e polvere di peperone crusco: straordinaria golosità allo stato puro di un piatto generoso e dai colori esplosivi.
Imperdibili le Polpette di pane, uova e pecorino canestrato al sugo, vessillo della gastronomia materana: tra le mille varianti possibili, questa brilla per personalità, grazie a un’appagante consistenza spumosa.
Vale il viaggio il Marro, denominazione ingentilita del Cazzomarro, preparazione che appartiene tanto alla tradizione della Puglia che della Basilicata: è una sorta di involtino che contiene il quinto quarto di capretto, servito con crema di patate e lampascioni canditi.
Robusta la sua consistenza che fa sentire il richiamo all’ambiente pastorale, mentre a ogni morso è un trionfo di sapori ancestrali, condotti nella modernità dalla stuzzicante canditura dei lampascioni.
Da divorare famelicamente.
Ottima la Guancia di maialino alla pignata con funghi e terra di olive nere che si scioglie in bocca, un vero miracolo di cottura che rende irresistibile il gusto.
Ad amplificare la ghiottoneria di ogni portata, dei magnifici peperoncini sott’olio fatti in casa dagli stessi ristoratori, piccanti al punto giusto e ricchissimi di aroma.
Anche i dolci hanno spunti tradizionali, come la Crostata di Acinata: quest’ultima è una ormai rarissima antica preparazione tipica del periodo della vendemmia, essendoci l’uva alla sua base.
Da provare anche i deliziosi panzerotti dolci.
Si chiude immancabilmente con l’eccellente liquore Nespolino fatto in casa.
Un pasto indimenticabile da godere in un ambiente caldo, intriso di rimandi alla civiltà contadina…
… in cui si cucina a vista, particolare non da poco…
… senza dimenticare che nel piano sotterraneo albergano preziose bottiglie di nettari soprattutto lucani.
Nel video che segue abbiamo catturato l’espressione visiva di questo tripudio di bontà autentica e sincera.
Info: http://www.trattorialocandiera.it/