All’Osteria del Treno Avanti, si balla, Resistenza a tavola
Osteria e libertà. Società operaia dei ferrovieri, avamposto Slow Food, l’Osteria del Treno è un posto del cuore, non solo per Angelo e Paolo Bissolotti. Di valori, politici, culturali, etici ed enogastronomici antichi.
Mi piace, quindi, parlare della serata Avanti, si balla di via San Gregorio, che si è tenuta nella splendida piccola Sala Liberty di fine ’800, luogo della memoria di ferrovieri e partigiani.
Fra ombre lunghe di tango, lampi di foxtrot, ginnastica boogie.
L’Osteria e la Società di Mutuo Soccorso Cesare Pozzo, ha invitato tutti, ingresso libero, a celebrare e festeggiare i 70 anni della Liberazione come allora. Ballando. Come ci ricordano ANPI, Arci, Insmli e Radio Popolare in Liberi di cantare e di ballare.
Un ricordo corale agli uomini e le donne della Resistenza, l’idea semplice di Antonio Greppi, il sindaco della Liberazione di Milano, il quale invitò i propri concittadini a ringraziare i partigiani nel modo più naturale e spontaneo: ballando e cantando. In osteria, perché questo luogo, lo dice il suo anagramma, è storia del nostro quotidiano.
Allegria, speranza, dispiaceri annegati nella compagnia degli amici, delle carte e del vino. Della passione politica e sociale. Tuch i dì.
Anche al Treno, dove la cucina di territorio, i presidi Slow Food, competenza, onestà e condivisione, promettono i piatti della tradizione popolare: busecca (trippa) e risotto giallo, salame e formaggi di cascina, uova sode, grande selezione di vini e i classici cocktail di Milano.
Tratto dal quotidiano Il Giorno del 25 aprile 2015.