Altre forme di panettone: dalla Bisciola alla Veneziana
Panettour, ultima tappa: è praticamente ovvio che esistano altre forme di panettone, andiamo a scoprirle.
Partiamo dalla Bisciola che da oltre due secoli regna incontrastata in Valtellina, tanto da scalzare il panettone dalle tavole natalizie locali. Pane dell’arco alpino rinforzato da ingredienti dolci, nella zona d’origine si trova in pasticceria come dai panettieri, mentre i milanesi possono trovarla in alcune catene di supermercati che distribuiscono la fedele versione prodotta dall’azienda valtellinese Vis.
Testimonia un legame con la Bisciola il panettone “come lo avreste mangiato 500 anni fa” proposto a Busto Arsizio dalla Pasticceria Cavour: infatti gli ingredienti corrispondono quasi del tutto, in un trionfo di frutta secca e miele, ma qui fanno anche uno dei panettoni classici più buoni mai provati.
La scoperta più entusiasmante è però la Mugnaga, tradizione esclusiva di un’area compresa tra Abbiategrasso, Gaggiano e Arluno. La sua origine lombarda è testimoniata dal nome, dato che “mugnaga” è il termine dialettale per indicare le albicocche, le quali prendono il posto di uvetta e canditi. A portarne alto il vessillo è la straordinaria realtà artigiana della famiglia Tarantola in via Roma 42 a Gaggiano, gestita dai fratelli Elisabetta, Enrico e Silvio.
“Il frutto dell’albicocca che usiamo è ben maturo e deve essere candito alla perfezione” spiegano: “trattandosi di un frutto morbido, i pezzi più grandi rimangono interi, mentre i più piccoli si sfaldano e si fondono con l’impasto”. Ne scaturisce un prodotto di bontà inaudita, il dolce natalizio di più esaltante originalità che si possa gustare: infatti per provarlo giungono a Gaggiano da diverse parti d’Italia anche lontane.
Intanto a Milano da decenni la pasticceria Corcelli di via Plinio 13 ricorda a tutti i clienti che in città per tradizione a capodanno il panettone lascia il posto alla sua versione priva di uvetta, la soffice e burrosa veneziana. Questo aneddoto adesso fa capolino nei supermercati su un prodotto di Terre d’Italia, ma gusto e profumi della veneziana artigianale sono proprio un’altra “storia”.