Amada Sardigna: cibo, musica e poesia degli emigranti sardi
In occasione di una serata benefica dal titolo Amada Sardigna, nois no t’irmenticamos, organizzata dall’Associazione Culturale Musicale Sa Oghe de su Coro, è andato in scena, nella Palazzina Liberty a Milano, un evento culturale in cui musica, poesia, fotografia e prodotti tipici facevano da cornice come espressione materiale di una solidarietà sentita e partecipata. Lo scopo era quello di raccogliere fondi da devolvere alle associazioni dei comuni della Sardegna colpiti dall’alluvione del 18 novembre 2013.
La parte gastronomica dell’evento è stata curata dall’Associazione La Quercia di Vimodrone che ci ha presentato: il Brundu, formaggio di latte di pecora con aggiunta di latte di capra prodotto nella provincia di Oristano; la famosa spianata sarda, un pane morbido a ridotto contenuto di grassi tipico della provincia di Sassari; salsiccia e guanciale prodotti con metodi tradizionali e aromatizzati con erbe locali; l’immancabile birra Ichnusa, nome in greco antico della Sardegna, la quale ha da poco festeggiato i cento anni di produzione.
Dalle fotografie di Massimo Demelas che ha messo in mostra suggestive immagini in bianco e nero di una Sardegna antica e tradizionale, al coro polifonico Sa Oghe de su Coro diretto da Pino Martini che ha cantato Procurad’ e moderare un canto noto come La Marsigliese Sarda perché divenne l’inno di guerra degli oppositori sardi durante i moti rivoluzionari del 1794, quello che risulta evidente è la forte nostalgia per la loro terra dei sardi che hanno lasciato l’isola e il loro desiderio di celebrare la propria storia per sentire meno la lontananza.