Antica Trattoria Al Gallo, dal 1909 tutta la raffinatezza (non soltanto) gastronomica di Ravenna
Una delle mete fondamentale della ristorazione italiana, un pezzo di storia antica che continua a fare la storia anche nel presente, senza cedere il passo a inutili modernità bensì mantenendo quel decoro di una volta che pretendeva dai locali gastronomici il massimo rispetto del cliente a partire dall’eleganza degli ambienti…
… come se si trattasse di accoglierlo nella sala buona della casa, in un trionfo di pulizia e raffinatezza, con decori liberty in grado di palesare la prestigiosa età del posto…
… cosicché qualunque cucina si ami, non si può non ammirare il contesto gastronomico e architettonico dell’Antica Trattoria Al Gallo, dal 1909 lustro della città di Ravenna ma anche di tutta Italia.
Il locale, dal 2010 iscritto all’Associazione Locali Storici d’Italia, ha “una facciata tradizionale che si affaccia su via Maggiore nella frazione San Biagio a Ravenna che ospita tavole finemente imbandite, quadri, sculture e vetrate in stile liberty e déco.
Ha una lunga tradizione familiare che parte da Giuseppe Turicchia, bisnonno dell’attuale proprietario…
… il quale “fece tesoro dell’esperienza maturata come direttore del rinomato albergo San Marco di Ravenna (distrutto durante la seconda guerra mondiale) quando nel 1909 acquistò il Stallatico del Gallo con uso Locanda di Emiliani Serafino, precedente proprietario dal 1866 (anche se l’origine di questo albergo dovrebbe risalire ad un periodo precedente)”.
Un luogo resiliente, visto che i bombardamenti del 25 agosto 1944 distrussero la locanda e le scuderie lasciando invece integri il ristorante e la casa di famiglia: ancora oggi è “possibile vedere una grata di ferro fusa a causa di una scheggia nella sala principale del ristorante”.
Finita la guerra, “Giuseppe Turicchia insieme al figlio Umberto e alla nuora Verdiana, proseguì l’attività cambiando il nome del ristorante in Antica Trattoria al Gallo 1909”, passandone il testimone ai discendenti che hanno mantenuto lo spirito di famiglia anche nei piatti proponendo “specialità locali con ingredienti di stagione: pasta fatta a mano, pesce azzurro dell’Adriatico, tartufo, asparagi selvatici, selvaggina e funghi delle colline romagnole”.
D’obbligo qui provare i Cappelletti di Ravenna, caratterizzati in questa versione particolare del territorio ravennate dal ripieno di solo formaggio: altrettanto obbligatorio gustarli con il classico ragù romagnolo, per creare un robusto tributo alla memoria tra impasto consistente e sapori contadini.
Tipicità assoluta imperdibile anche i Sardoncini alla ravennate, esaltati da una breve cottura in una padella con olio extra vergine d’oliva, succo di limone, prezzemolo e origano, resi memorabili non soltanto dal fantastico gusto di mare ma anche dalla singolare e imprescindibile disposizione a raggiera.
Per i dolci consigliamo, come abbiamo fatto noi, di rivolgervi a biscotti secchi…
… giusto per il piacere di poterli intingere nel ghiotto Prugnolino della Salina di Cervia, delizia territoriale scaturita da una ricetta di Angelo Babini, la cui famiglia è l’unica ad avere l’autorizzazione di raccogliere tali frutti lungo i canali, con i quali realizza questo suo distillato a base di prugnoli selvatici raccolti a mano.
Eccellente la carta dei vini, soprattutto nella parte riservata alle referenze romagnole, con bottiglie anche a chilometro zero, una selezione in grado di condurre in un eccitante viaggio nelle perle vitivinicole della zona.
Noi abbiamo fatto un’ottima scelta con Il Centurione, un Sangiovese Superiore di Stefano Ferrucci robusto ma equilibrato, dal frutto rotondo e il sorso avvolgente.
Il servizio è di una generosità infinita nel rispondere a ogni curiosità, raccontandoti se vuoi la storia del locale fin nei minimi interessantissimi particolari e facendo lo stesso con ricette e materie prime, mostrando una competenza formidabile, un vero modello da seguire per molti locali del Paese.
A ciò si aggiunga il livello massimo di cortesia e accoglienza, per comprendere come si faccia a diventare un raro locale meritevole dell’appellativo leggendario.
Info: http://www.algallo1909.it/en/index.php